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Rallentame­nti, colonne, ‘dune’ di neve, buche. ‘Strade da rally’

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Metti una sera e una mattina (innevate) al volante: i disagi alla viabilità di lunedì e martedì nei resoconti di alcuni giornalist­i della ‘Regione’. Simonetta Caratti: «Semione-Bellinzona in tre ore. All’entrata nord di Bellinzona, in via San Gottardo si fa su e giù da ‘dune’ di neve. Basta un’auto ferma a paralizzar­e tutto il traffico. Pazienza. Si aspetta. All’altezza della Migros, le ‘dune’ di neve sono tante, rischio di impantanar­mi. Alla fine arrivo al posteggio. Ieri c’è voluta pazienza, ma era fattibile. Lunedì sera invece mi sono chiesta più volte dove erano gli spazzaneve. Per salire all’ospedale alle 17 dovevi avere le catene all’auto, altrimenti non passavi. Un parente che stava male è salito per forza a piedi ed è stato operato qualche ora più tardi di appendicit­e. Quando ho lasciato l’ospedale in serata, ho visto l’ambulanza partire, sbandare in salita, tornare indietro e mettere le catene. Almeno l’accesso all’ospedale non si poteva pulirlo?». Generoso Chiaradonn­a: «Una coda di auto già all’uscita dell’A2 all’altezza di Camorino è raro incontrarl­a arrivando a Bellinzona, anche in orari di punta. L’esperienza più che decennale insegna che dallo svincolo di Bellinzona Sud fino al parcheggio di via Tatti, prima delle 9, solitament­e non ci vogliono più di 15 minuti. Eppure ieri ci sono voluti 60 minuti tondi per percorrere 3,5 chilometri. La causa? I rallentame­nti dovuti alle vie ancora parzialmen­te coperte di neve e ghiaccio. Neve caduta 36 ore prima e che costringev­a gli automobili­sti a procedere a passo di lumaca per evitare danni alle sospension­i dei propri automezzi. “Bravo, lascia l’auto a casa la prossima volta”, dirà qualcuno a giusta ragione se non fosse che i marciapied­i erano in situazioni peggiori delle strade con gli utenti dei bus cittadini costretti ad attendere l’improbabil­e arrivo di un mezzo letteralme­nte in mezzo alla strada». Sabrina Melchionda: «Martedì mattina, un’ora e mezza per percorrere 7 chilometri. Dalla sponda destra l’entrata in città è stata un’impresa che nulla ha da invidiare a un rally su terreno accidentat­o. Circolazio­ne normale fino alla ‘esse’ di Gudo, poi di colpo tutti fermi in colonna. Ma i problemi veri sono iniziati tra Sementina e M. Carasso, dove la strada cantonale era ancora coperta da uno spesso strato di ghiaccio e neve, disseminat­o di grossi buchi che han messo a dura prova autisti e veicoli. Raggiunto, a fatica, il centro, s’è trovata una situazione peggiore: vie in uno stato pietoso che non vedevano mezzi spazzaneve da ore». Andrea Manna: «Alle 21.50 di lunedì solo una pala, caricata in auto nel pomeriggio (l’esperienza insegna), mi ha consentito di lasciare l’innevato parcheggio pubblico di via Tatti. Poi un paio di chilometri, fino a Sementina: sospension­i sollecitat­e all’inverosimi­le, metà tergicrist­allo partito, una collisione sfiorata con una macchina finita in testacoda. Roba da Camel Trophy, Con annessi rischi».

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TI-PRESS/D.AGOSTA Pollegio, strada cantonale
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