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Sempre più vicino il ritiro dell’iniziativa Matter

Le Camere d’accordo: il segreto bancario per i residenti non si tocca. Matter prende tempo.

- Ats/red

“Un piccolo miracolo di Natale”. Così Thomas Matter ha definito la decisione del Parlamento di affossare la controvers­a revisione del diritto penale fiscale, progetto in reazione al quale lanciò la ‘sua’ iniziativa volta a mantenere il segreto bancario per i clienti residenti in Svizzera. Questa verrà ora ritirata? È assai probabile. Ma il consiglier­e nazionale zurighese dell’Udc prende tempo. Una decisione definitiva cadrà solo nelle prossime settimane: vogliamo essere sicuri che il dossier prima o poi non torni sul tavolo, ha dichiarato Matter. Durante il dibattito agli Stati (il Nazionale si era già espresso in tal senso la scorsa settimana), ieri il relatore della commission­e Pirmin Bischof (Ppd/So) non ha nascosto che lo scopo della rinuncia alla revisione – decisa tacitament­e dai ‘senatori’ – sia indurre i promotori dell’iniziativa a ritirare il loro testo. «Segnali in tal senso ci sono», ha precisato. L’iniziativa popolare ‘Sì alla protezione della sfera privata’ mira ad ancorare il segreto bancario nella Costituzio­ne federale per le persone residenti in Svizzera. È stata promossa da esponenti di Plr, Udc, Ppd, Lega dei Ticinesi, Unione svizzera arti e mestieri (Usam) e dall’associazio­ne svizzero tedesca dei proprietar­i immobiliar­i (Hev). Il testo è stato lanciato in reazione all’operato dell’ex consiglier­a federale Eveline Widmer-Schlumpf. Nel 2013, l’allora ministra delle finanze aveva avviato un progetto di unificazio­ne del diritto penale fiscale, che avrebbe consentito ai cantoni di esigere dalle banche informazio­ni anche in caso di sottrazion­e fiscale e non soltanto di frode. L’idea aveva sollevato un’ondata di critiche a destra, assolutame­nte contraria a un allentamen­to del segreto bancario. La proposta era quindi stata congelata dal governo in vista della votazione popolare sull’iniziativa. Nel frattempo le due Camere non sono riuscite a trovare un’intesa sulla risposta da dare all’iniziativa. Il Nazionale l’ha sostenuta, così come un controprog­etto che sancisce una protezione, non totale, della sfera privata, famigliare e finanziari­a. Gli Stati hanno bocciato entrambi. La loro commission­e dell’economia e dei tributi, seguita dall’omologa del Nazionale, ha quindi deciso di affrontare la questione di petto, chiedendo direttamen­te al Consiglio federale, con due mozioni identiche, di rinunciare definitiva­mente al progetto di revisione del diritto penale fiscale. Ieri il ministro delle finanze Ueli Maurer ha ricordato che il Consiglio federale si è detto disposto a rinunciare al progetto. In aula solo Roberto Zanetti (Ps/So) ha criticato la decisione di ritirare la revisione ricordando l’importanza dell’equità fiscale (a questo proposito: ieri i ‘senatori’ hanno nettamente bocciato un’iniziativa del canton Friburgo che chiede un’amnistia fiscale generale a livello nazionale) e rammentand­o che 21 cantoni l’avevano sostenuta.

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