Kim-Saddam prepara la battaglia biologica
Wasington – Non bastasse l’atomica, c’è anche la guerra biologica. Se la prima dovrebbe servire a Kim Jong-un a non fare la fine di Saddam Hussein, la seconda lo condannerebbe invece a seguirne lo stesso destino. L’allarme dei servizi segreti statunitensi a proposito della preparazione di una guerra biologica da parte della Corea del Nord viene dunque accolto con estrema prudenza, non essendo ancora del tutto rimosse dalla memoria le accuse mosse al dittatore iracheno di possedere quelle armi di distruzione di massa, che valsero la sua rovina. Non è del tutto nuovo il sospetto dell’intelligence Usa, ma lunedì, il ‘Washington Post’ ha scritto di “molti progressi”compiuti da Pyongyang nel programma di riarmo batteriologico. La Corea del Nord procede dunque con il suo programma nucleare e balistico, ma i servizi sospettano che Pyongyang abbia sperimentato anche la produzione di ordigni con i batteri di antrace, colera e peste, e possa arrivare velocemente ad una produzione industriale di agenti patogeni. Lo stesso ‘Washington Post’ ha ricordato che già nel 2006, cinque mesi prima del primo test nucleare del Nord, l’intelligence Usa inviò un rapporto al Congresso secondo cui erano in corso lavori segreti su un’arma biologica. Il regime, che aveva da tempo ottenuto gli agenti patogeni del vaiolo e dell’antrace, aveva riunito gruppi di scienziati per avviare un programma specifico, ma sembrava non avere tutte le capacità tecniche. Oltre dieci anni dopo, questi ostacoli sembrerebbero essere caduti. “Le capacità scientifiche e tecnologiche ora esistono”, ha detto un funzionario Usa. E gli esperti hanno avvertito che Kim Jong Un potrebbe essere pronto all’uso di agenti biologici sui Paesi vicini o sulle truppe Usa in un eventuale conflitto. Sino ad ora le spie statunitensi non hanno ancora ottenuto prove concrete che il dittatore abbia ordinato la produzione di tali armi. “Che i nordcoreani abbiano agenti biologici è noto”, ha spiegato una fonte. Abbastanza per desumerne che li sta coltivando per le armi “segrete”.