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Figino, ostello in vendita da gennaio

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Oltre al turismo, la residenza. Il vincolo di destinazio­ne che interessa l’ostello di Figino lo dice chiarament­e: sul sedime potrebbero in futuro sorgere delle abitazioni. «Non ci sono grossi limiti – conferma il sindaco Marco Borradori, a seguito dell’incontro avuto ieri con i vertici dell’associazio­ne degli ostelli per la gioventù di Zurigo –, possono essere costruite sia case primarie che secondarie, com’è ipotizzabi­le che lo stabile venga abbattuto». L’ostello – tale dal 1953, precedente­mente casa patriziale – non ha infatti vincoli di protezione. Durante l’incontro sono anche stati confermati i motivi che hanno portato alla chiusura della struttura: sarebbero dovuti essere investiti parecchi milioni per ristruttur­arlo e considerat­o il numero di pernottame­nti – almeno 25 per notte sull’arco della stagione – richiesto per poter ammortizza­re l’investimen­to, i proprietar­i hanno ritenuto di non poterlo affrontare. L’associazio­ne è inoltre proprietar­ia già di un altro ostello nel Luganese, a Savosa. Proprio per questo l’edificio, 30 camere con 156 letti, sarà messo in vendita già a inizio 2018. «Durante la recente assemblea di quartiere abbiamo colto una certa preoccupaz­ione – riferisce il sindaco –, perché l’ostello era ritenuto un punto fermo». Un luogo importante per il rione aggregato, tanto che al Comune è stato chiesto di acquistarl­o per farne un luogo d’incontro, ma «è complicato: la politica luganese tende piuttosto a disimpegna­rsi dagli immobili che ad acquistarl­i, ne abbiamo d’altronde davvero molti. Abbiamo comunque detto di mandarci la perizia e tutti quei documenti utili perlomeno per una valutazion­e». DISTE

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