Commedia del femminile
Arriva al Lac ‘La bisbetica domata’ per la regia di Andrea Chiodi, produzione di LuganoInScena
Prosegue il lavoro teatrale sulle figure femminili, questa volta con la divertente commedia di Shakespeare e un cast di soli uomini ‘per dare voce al terribile maschile’, spiega il regista
Shakespeare è, semplicemente, Shakespeare: uno che quattro-cinque secoli fa ha dato forma non solo al teatro come lo conosciamo, ma in generale al nostro modo di leggere la realtà. E infatti le sue opere le troviamo ovunque: cercando gli adattamenti di ‘La bisbetica domata’ – che sarà la nuova produzione di LuganoInScena, in programma il 19 e 20 dicembre al Lac –, troviamo non solo il celebre film di Zeffirelli con Elizabeth Taylor e Richard Burton del 1967, ma pure la commedia adolescenziale ‘10 cose che odio di te’ del 1999. Insomma, Shakespeare è Shakespeare e questo nel bene e nel male perché ‘La bisbetica domata’ ha un sottofondo maschilista che oggi può infastidire, con la protagonista Caterina affermare – dopo essere stata appunto ‘domata’ e convinta a sposare Petruccio – che “ogni donna dovrebbe a suo marito ossequio non diverso di quel che deve un suddito al suo principe”. Sarà insomma interessante vedere come il regista di questa nuova ‘Bisbetica’, il varesino Andrea Chiodi, rileggerà questo spettacolo con un cast tutto maschile, con la parte di Caterina affidata al bravo Tindaro Granata affiancato da Petruccio/Angelo Di Genio, Christian La Rosa, Igor Horvat, Massimiliano Zampetti e altri ancora. Tutti uomini ma non, ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione, perché Shakespeare all’epoca lavorava solo con maschi: lui vi era costretto e «se avesse potuto, secondo me avrebbe messo delle donne in scena». La questione è più sottile: «L’aspetto terribile maschile presente nell’opera fa sì che solo un maschile potesse dare voce al femminile della protagonista» nel suo essere, di fatto, plagiata. Perché questa nuova produzione – ha spiegato il direttore di LuganoInScena Carmelo Rifici – si inserisce «in quel discorso che stiamo facendo sulle figure femminili e sulla loro importanza» del quale abbiamo già visto ‘Elektra’ un anno fa e poi ‘Ifigenia, liberata’. Quanto alle accuse di maschilismo che si possono muovere a Shakespeare, il bardo «descrive la realtà e se questa realtà mostra, in quel periodo e ancora adesso, un maschilismo imperante e tremendo, ha il dovere di rappresentarlo».
Il ritmo della commedia
Questi discorsi non devono tuttavia spaventare: ‘La bisbetica domata’ è innanzitutto una commedia «costruita con giochi comici e che fa ridere», ha precisato Andrea Chiodi che nella sua messa in scena ha puntato su questo aspetto, mettendo pure delle canzoni (opera, come le musiche, di Zeno Gabaglio) e inserendo nel cast un attore, Rocco Schira, proveniente dall’Accademia Dimitri con il suo teatro fisico. Senza dimenticare il lavoro sul testo, al quale Angela Demattè ha tolto le incrostazioni
dei secoli «mantenendo quel ritmo dato dall’uso di certe parole e dalla scrittura» ha spiegato Chiodi, aggiungendo che quella rappresentata è la versione quasi integrale, compreso il prologo di metateatro – con un ubriacone che assiste alla rappresentazione di una compagnia di girovaghi – spesso tagliato «ma dal quale, secondo me, occorre partire». Non se ne è parlato in conferenza stampa, ma dalle foto di scena di preannunciano molto interessanti sia le scenografie, realizzate da Matteo Patrucco, sia i costumi, opera di Ilaria Ariemme.