Rigamonti alla testa della Crtm: ‘Prima i trasporti’
Ecco le priorità di Andrea Rigamonti, neoeletto presidente della Commissione regionale trasporti
Municipale a Vacallo, succede a Mauro Carobbio, da dieci anni alla guida della Crtm, tra nodi da sciogliere e auspici
La Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Crtm) ha trovato il suo uomo. Ma soprattutto ha individuato la figura in grado di raccogliere il testimone da Mauro Carobbio, che ha lasciato la presidenza dopo più di dieci anni e la Crtm dopo quindici. Sarà Andrea Rigamonti, 33 anni, avvocato nonché municipale a Vacallo, a guidare ora la Commissione, nella quale siede dal 2013. Una scelta ufficializzata giovedì sera e che segna una continuità nella linea di un ente alle prese, fin dal primo giorno, con un tema assai caldo dalle nostre parti. La direzione, insomma, è indicata, al di là del fatto che uscente ed entrante siano entrambi Plr. Rigamonti, unico candidato alla successione, è il terzo presidente della Crtm, dopo appunto Carobbio – che quale delegato di Coldrerio sarà sostituito dal vicesindaco Alain Bianchi – e Antonio Soldini, che a suo tempo ha avuto il compito di aprire la strada a un modo diverso di muoversi sul territorio. Certo il cammino verso un reale cambiamento di mentalità nella popolazione è ancora lungo: se ne rende conto anche lo stesso neo presidente. L’entusiasmo, però, non gli fa difetto. Del resto, nel suo Comune cura dossier come l’ambiente, la mobilità, il Piano regolatore e le risorse energetiche. «In effetti – esordisce Andrea Rigamonti –, sono appassionato di temi legati a mobilità e trasporti, e da diverso tempo. Così, vista l’occasione ho deciso di aumentare il mio impegno e di dedicarmi con tutte le mie forze a questa nuova ‘avventura’». Il passaggio di testimone avviene in un momento in cui la mobilità nel distretto resta un problema urgente. «Ne sono consapevole – riconosce –. Dal mio punto di vista, la mobilità al pari dell’occupazione, oggi come oggi, sono i due grandi temi del Mendrisiotto, e del Ticino intero direi. Diciamo che rappresentano delle priorità importanti. Non dimentichiamo che la mobilità ha un’influenza sulla salute, sul nostro stile di vita in modo costante, anzi quotidiano. Questi aspetti mi interessano parecchio e cercherò quindi di portare il mio contributo, come ha fatto egregiamente l’ingegner Carobbio». Dire mobilità significa evocare le colon- ne di auto come l’esigenza di un trasporto pubblico efficiente, i parcheggi e la necessità di modi alternativi di spostarsi. Se dovesse stilare una classifica delle sue priorità, cosa metterebbe in cima alla lista? «Per quanto mi riguarda, ritengo indispensabile un potenziamento del trasporto pubblico – ci conferma Rigamonti –. Anzi, penso anche a un aumento delle stazioni Tilo nella regione del Mendrisiotto e Basso Ceresio, con un accompagnamento e un incremento dei ‘park&rail’». Il neo presidente della Crtm parla a ragion veduta, la vita da pendolare l’ha vissuta in prima persona. «Mancano le infrastrutture a vantaggio di chi sceglie di prendere il treno –ribadisce –. Mancano pure spazi coperti per le bici o
gli scooter. Insomma, bisogna aumentare le risposte all’utenza, attenta al dettaglio. Dobbiamo cercare di soddisfarla il più possibile». Ciò significa auspicare un ruolo più attivo della Commissione nei confronti delle Ferrovie. «Posso parlare a titolo personale: mi auguro possa avere un ruolo più incisivo nel promuovere questi temi. Come altri ben noti, d’altro canto, quali il ‘car sharing’ o le navette aziendali». Passando al traffico privato, quali sono le prospettive? La riorganizzazione dello svincolo autostradale di Mendrisio è quasi ultimata ed è attesa al varco. «Qui non so darle una risposta: il traffico è un po’ come l’acqua, si infila in ogni pertugio. Siamo anche noi curiosi, come Commissione – ammette Rigamonti –, di capire l’efficacia del nuovo svincolo, su cui si è investito tanto, e al contempo di tutte le misure accompagnatorie (mi riferisco al collegamento di Santa Apollonia a Coldrerio, ad esempio). Ora che tutti i tasselli stanno andando al loro posto, siamo interessati a vedere gli sviluppi: interverremo, laddove sarà il caso, insieme agli enti preposti, dal Cantone all’Ufficio federale delle strade». D’altra parte, la vera domanda è sulla reale diminuzione del traffico parassitario. «Il punto – rilancia il neo presidente della Crtm – è che l’offerta alternativa al veicolo privato è insufficiente rispetto alle attese dei cittadini: occorre adattare le risorse a fronte di una tematica prioritaria».