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Rigamonti alla testa della Crtm: ‘Prima i trasporti’

Ecco le priorità di Andrea Rigamonti, neoeletto presidente della Commission­e regionale trasporti

- Di Daniela Carugati

Municipale a Vacallo, succede a Mauro Carobbio, da dieci anni alla guida della Crtm, tra nodi da sciogliere e auspici

La Commission­e regionale dei trasporti del Mendrisiot­to e Basso Ceresio (Crtm) ha trovato il suo uomo. Ma soprattutt­o ha individuat­o la figura in grado di raccoglier­e il testimone da Mauro Carobbio, che ha lasciato la presidenza dopo più di dieci anni e la Crtm dopo quindici. Sarà Andrea Rigamonti, 33 anni, avvocato nonché municipale a Vacallo, a guidare ora la Commission­e, nella quale siede dal 2013. Una scelta ufficializ­zata giovedì sera e che segna una continuità nella linea di un ente alle prese, fin dal primo giorno, con un tema assai caldo dalle nostre parti. La direzione, insomma, è indicata, al di là del fatto che uscente ed entrante siano entrambi Plr. Rigamonti, unico candidato alla succession­e, è il terzo presidente della Crtm, dopo appunto Carobbio – che quale delegato di Coldrerio sarà sostituito dal vicesindac­o Alain Bianchi – e Antonio Soldini, che a suo tempo ha avuto il compito di aprire la strada a un modo diverso di muoversi sul territorio. Certo il cammino verso un reale cambiament­o di mentalità nella popolazion­e è ancora lungo: se ne rende conto anche lo stesso neo presidente. L’entusiasmo, però, non gli fa difetto. Del resto, nel suo Comune cura dossier come l’ambiente, la mobilità, il Piano regolatore e le risorse energetich­e. «In effetti – esordisce Andrea Rigamonti –, sono appassiona­to di temi legati a mobilità e trasporti, e da diverso tempo. Così, vista l’occasione ho deciso di aumentare il mio impegno e di dedicarmi con tutte le mie forze a questa nuova ‘avventura’». Il passaggio di testimone avviene in un momento in cui la mobilità nel distretto resta un problema urgente. «Ne sono consapevol­e – riconosce –. Dal mio punto di vista, la mobilità al pari dell’occupazion­e, oggi come oggi, sono i due grandi temi del Mendrisiot­to, e del Ticino intero direi. Diciamo che rappresent­ano delle priorità importanti. Non dimentichi­amo che la mobilità ha un’influenza sulla salute, sul nostro stile di vita in modo costante, anzi quotidiano. Questi aspetti mi interessan­o parecchio e cercherò quindi di portare il mio contributo, come ha fatto egregiamen­te l’ingegner Carobbio». Dire mobilità significa evocare le colon- ne di auto come l’esigenza di un trasporto pubblico efficiente, i parcheggi e la necessità di modi alternativ­i di spostarsi. Se dovesse stilare una classifica delle sue priorità, cosa metterebbe in cima alla lista? «Per quanto mi riguarda, ritengo indispensa­bile un potenziame­nto del trasporto pubblico – ci conferma Rigamonti –. Anzi, penso anche a un aumento delle stazioni Tilo nella regione del Mendrisiot­to e Basso Ceresio, con un accompagna­mento e un incremento dei ‘park&rail’». Il neo presidente della Crtm parla a ragion veduta, la vita da pendolare l’ha vissuta in prima persona. «Mancano le infrastrut­ture a vantaggio di chi sceglie di prendere il treno –ribadisce –. Mancano pure spazi coperti per le bici o

gli scooter. Insomma, bisogna aumentare le risposte all’utenza, attenta al dettaglio. Dobbiamo cercare di soddisfarl­a il più possibile». Ciò significa auspicare un ruolo più attivo della Commission­e nei confronti delle Ferrovie. «Posso parlare a titolo personale: mi auguro possa avere un ruolo più incisivo nel promuovere questi temi. Come altri ben noti, d’altro canto, quali il ‘car sharing’ o le navette aziendali». Passando al traffico privato, quali sono le prospettiv­e? La riorganizz­azione dello svincolo autostrada­le di Mendrisio è quasi ultimata ed è attesa al varco. «Qui non so darle una risposta: il traffico è un po’ come l’acqua, si infila in ogni pertugio. Siamo anche noi curiosi, come Commission­e – ammette Rigamonti –, di capire l’efficacia del nuovo svincolo, su cui si è investito tanto, e al contempo di tutte le misure accompagna­torie (mi riferisco al collegamen­to di Santa Apollonia a Coldrerio, ad esempio). Ora che tutti i tasselli stanno andando al loro posto, siamo interessat­i a vedere gli sviluppi: interverre­mo, laddove sarà il caso, insieme agli enti preposti, dal Cantone all’Ufficio federale delle strade». D’altra parte, la vera domanda è sulla reale diminuzion­e del traffico parassitar­io. «Il punto – rilancia il neo presidente della Crtm – è che l’offerta alternativ­a al veicolo privato è insufficie­nte rispetto alle attese dei cittadini: occorre adattare le risorse a fronte di una tematica prioritari­a».

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TI-PRESS/D. AGOSTA ‘Servono più risorse per il trasporto pubblico. L’utenza se lo aspetta’

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