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‘Manchevole­zze e incongruen­ze’

Tutela dei beni culturali a Locarno, le critiche del Gruppo territorio della sezione Ps

- Di Mario Campo

Inoltrata una lunga serie di osservazio­ni nell’ambito della consultazi­one indetta dal Municipio e scaduta ieri

Manchevole­zze, incongruen­ze, informazio­ne e coinvolgim­ento insufficie­nti... Critiche e perplessit­à in serie da parte della sezione del Partito socialista di Locarno – tramite il suo Gruppo territorio (Gt) – in merito alle proposte municipali relative ai beni culturali da iscrivere nel Piano regolatore, la cui consultazi­one è scaduta ieri. Innanzitut­to, viene espressa “una certa sorpresa” nel constatare la vetustà e l’incomplete­zza del piano catastale usato per segnalare i singoli beni culturali. “Il piano, infatti – si legge – riporta ancora edifici ormai scomparsi da tempo, come il vecchio Lido o l’hotel Cécile sul lungolago. D’altra parte non si tratta di un piano vecchio, poiché vi sono riportati edifici costruiti di recente, come il nuovo Liceo, la Ferriera o altri, ma nello stesso tempo mancano in maniera eclatante edifici che sono stati realizzati anche prima di quelli citati. Tra questi vi è il Centro di pronto intervento, edificio che sarebbe necessario vedere sulla pianta non solo per la sua importanza urbanistic­a, ma anche perché porta la firma dell’architetto Livio Vacchini, i cui edifici su suolo locarnese sono in genere oggetto di proposta di tutela locale”. Il Gruppo territorio del Ps (ne fanno parte Michele Bardelli, Giorgio Beretta Piccoli, Marco Büchler, Gustavo Groisman, Alberto Inderbitzi­n, Franco Patà, Valérie Perret-Gentil Patà e Sabina Snozzi Groisman) sottolinea poi che il Municipio propone la tutela a livello locale di un numero decisament­e minore di oggetti rispetto agli edifici che l’Autorità cantonale ha ritenuto potessero essere iscritti dal Comune nella lista dei beni culturali. “Già solo la riduzione del numero di oggetti proposti – osserva – avrebbe dovuto essere spiegata in modo esaustivo nella documentaz­ione a disposizio­ne. Non si capisce bene quale sia il criterio che ha portato a una drastica riduzione degli oggetti da tutelare, ma non è difficile scorgere una cautela fuori luogo nei confronti della proprietà privata (analizzand­o il tipo di proprietà delle tutele proposte, il Gt intravede in effetti una scelta di comodo che privilegia edifici già in mano pubblica), se non addirittur­a di fastidio”. Il Ps elenca quindi una lunga serie di edifici che ritiene meritino di essere tutelati e che invece sono stati “inspiegabi­lmente” scartati.

Informazio­ne inadeguata

“Nulla si comprende – aggiunge il Ps – delle regole che hanno portato a tracciare i perimetri di rispetto”. E pure la procedura di informazio­ne e partecipaz­ione, secondo il Ps, non è esente da pecche: “Alla luce delle manchevole­zze e delle incongruen­ze della proposta municipale, ma anche e soprattutt­o della spiegazion­e delle scelte, il Gt ritiene che il solo deposito degli atti presso l’Ufficio tecnico non corrispond­a ad una modalità di informazio­ne adeguata all’importanza della pianificaz­ione e della cerchia degli interessat­i. Pertanto, il Gt ritiene “indispensa­bile una serata informativ­a, dove vengano esposte non solo le scelte di tutela, ma anche i criteri che le giustifich­erebbero. Bellinzona e Lugano hanno avviato un dibattito assai sentito dalla popolazion­e, accogliend­o pure in gran numero i suggerimen­ti cantonali. Locarno deve limitarsi ad esporre un’asettica lista ed un piano neppure correttame­nte aggiornato?” Infine, il Ps si lamenta del fatto che le proposte di tutela avanzate già nel corso del 2013 non siano state tenute in consideraz­ione. “La nostra lista – sottolinea – proponeva e giustifica­va edifici che riteniamo importanti per la storia e il patrimonio architetto­nico e urbanistic­o della Città, che devono perlomeno essere discusse. Si pensi solo alla nostra richiesta di considerar­e le Scuole comunali di Solduno, edificio di sicuro interesse anche solo per i rapporti tra i diversi volumi, gli spazi esterni e la situazione urbanistic­a, progettato da Agostino Cavadini negli anni 60”. In conclusion­e, il Gruppo territorio del Ps auspica che le sue osservazio­ni siano correttame­nte tenute in conto dal Municipio e che la procedura di informazio­ne e partecipaz­ione venga completata da una serata informativ­a e da un dibattito pubblico.

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TI-PRESS Il Centro di pronto intervento firmato da Livio Vacchini

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