Rolex spariti: ‘Li rivendevo’
Gli venivano affidati per la riparazione, ma quando i clienti si ripresentavano da lui si sentivano accampare mille scuse: ergo, gli orologi, una quarantina, quasi tutti prestigiosi Rolex, li aveva nel frattempo venduti tenendosi i soldi. Accadde per quattro anni, dal 2011 al 2015. E ieri per il disonesto professionista si è svolto il processo alle Correzionali di Lugano. L’imputato, un 58enne ticinese domiciliato a Lugano, è stato riconosciuto colpevole di appropriazione indebita dal giudice Marco Villa che ha inflitto all’uomo una pena di 18 mesi sospesi con la condizionale, di cui 6 mesi da espiare, stessa pena, anche se formulata con la revoca di una precedente condanna, richiesta dal Pg John Noseda. Una pena considerata troppo severa dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Venerio Quadri, che ha già annunciato ricorso in Appello. In aula, tra il pubblico, alcuni dei 23 clienti che il 58enne ha gabbato, hanno assistito al processo. Improbabile tuttavia che ottengano risarcimenti, l’orologiaio infatti lavora ancora da indipendente ma ha debiti e cospicui attestati di carenza beni. Tra le persone raggirate, anche due - fino ad allora amici - che avevano prestato al 58enne la somma di 140mila franchi nell’ottica di un asserito investimento di un set di orologi, che poi invece è finita nelle tasche dell’uomo. L’avvocato di difesa Quadri si era battuto per una pena posta completamente al beneficio della sospensione condizionale. Ma la Corte, pur riconoscendo come l’imputato abbia ammesso le proprie responsabilità, ha definito grave la colpa del 58enne per la reiterazione del reato. Il danno complessivo dei Rolex, stimato inizialmente a 290mila franchi dalla pubblica accusa, è invece stato stabilito in 100mila franchi dalla Corte, poiché la maggior parte delle parti lese non ha documentato il valore di acquisto dei Rolex.