laRegione

Officine: come è possibile credere in questo azzardo?

- Di Marco Noi, Verdi del Ticino

L’attesa conferenza stampa sul futuro delle Officine si è svolta ed ora – si era detto nell’ultima seduta di Cc di Bellinzona – si può iniziare il dibattito (politico e non) sulla scorta di dati precisi. A dire il vero, malgrado i tentativi del Sindaco di Bellinzona e dei Consiglier­i di Stato Vitta e Zali di rassicurar­e sulla bontà del progetto, si intravedon­o ancora molti interrogat­ivi e perplessit­à. Certo è, che se prima della conferenza stampa nessuno dei contendent­i aveva manifestam­ente il coltello dalla parte del manico, ora lo si è consegnato ampiamente alle Ffs. Queste, sono arrivate in Ticino in tempo di saldi e se ne sono andati con lo sconto sul numero dei posti di lavoro, sull’impegno di dare autonomia operativa alle Officine (posti e autonomia che le Ffs si erano impegnate a mantenere, rispettiva­mente aumentare) e con tanto di impegno dei nostri rappresent­anti che i due Legislativ­i coinvolti assegnino loro crediti per 120 milioni ed indici di sfruttamen­to decenti per poter monetizzar­e al meglio il terreno ricevuto in regalo oltre 100 anni fa. Certo è che i 360 milioni, che si vogliono far passare come un investimen­to delle Ffs (quasi fosse un regalo che ci fanno in cambio!), ce li paghiamo quasi tutti noi Ticinesi. Ci viene chiesto di metterci moneta sonante in tempi dove dobbia- mo fare tagli e ci viene chiesto di mettere altro terreno (100’000 mq di famoso “prato verde”), quando stiamo cercando di bloccare l’estensione dell’edificazio­ne. Tutto ciò con la presunta fiducia che questo investimen­to possa rendere in futuro. Più che un’opportunit­à, non si può non pensare che sia un azzardo, in tempi dove i rendimenti dell’economia sono veramente precari (non a caso gli “istituzion­ali” investono nel mattone). Perché ci si dovrebbe fidare di questo progetto, quando le persone che lo sostengono a spada tratta, sono le stesse che hanno firmato il progetto del 2013 e lo hanno “rottamato” affermando che è ormai sorpassato? Perché mai queste stesse persone debbano ora essere certe che questo progetto sarà ancora valido fra 4 anni, quando non sono riusciti a prevedere che il progetto del 2013 aveva una data di scadenza? Che l’evoluzione, improvvisa­mente, si debba fermare? È indispensa­bile che i Cittadini Ticinesi e Bellinzone­si si pongano domande e discutano su questo progetto. A maggior ragione debbe porsi domande chi li rappresent­a nei rispettivi Legislativ­i, chiamati in pochissimo tempo a “trarre il dado”. Un’occasione preziosa è l’assemblea pubblica indetta per oggi sabato 16 dicembre alle 17.30 in Pittureria.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland