Lombardi tra casinò e slot
Ma nel Comasco tra i giocatori ci sono anche dei ticinesi
I lombardi non sono solo i migliori clienti dei casinò insubrici: Lugano, Locarno, Mendrisio e Campione d’Italia. Sono anche quelli che spendono di più nelle macchinette mangiasoldi, come emerge da una indagine realizzata dai quotidiani locali del Gruppo Gedi (Repubblica-Espresso). I dati sono riferiti al 2016, anno in cui gli italiani hanno speso novantacinque miliardi di euro nel gioco, quasi cinquanta miliardi sono stati giocati in slot machine e video lottery. In Lombardia è stato giocato oltre un quinto del totale nazionale: 10 miliardi e 383 milioni di euro, a fronte di una popolazione di 10 milioni e 20mila persone. In Lombardia ci sono 64’049 apparecchi di cui 54’241 slot e 9’808 Vlt, mentre la spesa, la più alta a livello nazionale, è risultata di oltre mille euro a testa. Nel dettaglio si vede che quella di Como è la seconda provincia lombarda in fatto di giocate pro capito per abitanti alle spalle di Pavia. Centodieci milioni di euro giocati lo scorso anno, in aumento di quasi il 10 per cento rispetto al 2015. L’indagine elenca anche i dati dei settemila comuni italiani. E per quanto riguarda la provincia di Como si osserva che è nei comuni di frontiera che si gioca maggiormente. È il caso di Olgiate Comasco con 3’306 euro a testa, seguito da Porlezza con 3’031 euro a persona e da Bizzarone con 1’884 euro. C’è chi legge questa classifica con il fatto che ad incrementarla sarebbero i giocatori ticinesi. Insomma, sarebbe una sorta di replay con quanto succede con la spesa delle massaie ticinesi che frequentano supermercati e centri commerciali che sulla fascia di confine crescono come funghi. Per combattere il gioco d’azzardo, o meglio le slot, su pressione di associazioni laiche e cattoliche e delle Regioni, il governo italiano ha recentemente varato una serie di provvedimenti. Innanzitutto, entro il 30 aprile 2018 verranno rottamati 142’649 apparecchi su un totale di oltre 400mila, quanti sono quelli installati in Italia. I rimanenti saranno sostituiti con delle nuove macchinette che comporteranno l’obbligo per il giocatore di inserire la Carta nazionale dei servizi, impedendo ai minori di giocare. Nei prossimi tre anni saranno dimezzate le sale gioco: dalle attuali 98’600 a poco meno di 50mila.