‘Divisi? No, confronto’
«Alla fine è passata la risoluzione della Direzione. In che forma, in che modo aderiremo al Comitato referendario lo discuteremo in Direzione. Comunque – evidenzia il presidente del Ps Igor Righini – una cosa è indiscutibile: il partito vuole il referendum contro il pacchetto fiscale». Un partito diviso. «Non parlerei di divisioni o spaccature – afferma Righini –. Oggi c’è stato un confronto tra posizioni divergenti. Quella espressa dal nostro consigliere di Stato Manuele Bertoli e da altri, fra cui alcuni deputati, che proponevano la libertà di voto, sembrava alla Direzione poco chiara. Occorreva però sentire il partito per avere indicazioni su dove si dovesse andare. Oggi (ieri, ndr) la base ha deciso di impugnare tramite referendum la parte fiscale del pacchetto che mira a ‘sgravare’ le grandi sostanze. Ma nel contempo ha deciso di appoggiare le misure di carattere sociale». Niente spaccatura, dice Righini. Dunque niente contraccolpi in vista delle elezioni cantonali? «Non credo proprio e non devono essercene: oggi, dopo una discussione aperta e trasparente, la base – continua il presidente del Ps – ha indicato una rotta chiara che tutti gli organi del partito dovranno seguire». Chiara come la decisione della Conferenza di respingere un emendamento proposto da Anna Biscossa, Werner Carobbio e Pietro Martinelli alla risoluzione della Direzione: Il Ps “ritiene giustificato” il referendum anti-sgravi. Testo respinto.