Bertoli: trattative stop
«L’importante è che su questo grosso tema ci sia stato un confronto aperto, come del resto avevo auspicato nel mio intervento. Oggi (ieri, ndr) il partito ha preso democraticamente una decisione». Getta acqua sul fuoco la già capogruppo in Gran Consiglio Pelin Kandemir Bordoli, fra i deputati socialisti che la scorsa settimana hanno detto sì al pacchetto fiscale e sociale: sì agli sgravi «alla luce dei 20,6 milioni» per il sociale. «La dialettica è nel nostro Dna ed era senz’altro doveroso – continua la parlamentare – sentire la Conferenza cantonale. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi avremo comunque modo di discutere ancora e di confrontarci in maniera costruttiva». Il voto della Conferenza cantonale pro referendum non suona come un atto di sfiducia verso quei granconsiglieri che hanno approvato della riforma il capitolo sgravi? «Parliamo di un solo tema, benché di rilievo. Su tutti gli altri argomenti – assicura Kandemir Bordoli – il gruppo in parlamento è in sintonia con la base». Secondo il consigliere di Stato socialista Manuele Bertoli, il partito «si sente ancora molto scottato dagli sgravi. Anche se in passato sono stati più incisivi: 273 milioni in otto anni, contro i 21 cantonali di oggi. Non è disposto a concedere sgravi soprattutto ai benestanti. Bisogna prenderne atto. Per cui trattative da parte mia in governo sugli sgravi non ce ne saranno più».