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Pakistan, attacco a chiesa metodista

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Islamabad – Un commando kamikaze dell’Isis ha fatto irruzione ieri a Quetta, capoluogo della provincia di Baluchista­n (Pakistan centro-occidental­e) durante un’affollata funzione religiosa nella chiesa cristiana metodista Bethel Memorial, con l’obiettivo di provocare una strage esemplare, ma riuscendo ad uccidere ‘solo’ nove persone e a ferirne altre 50. L’operazione è scattata a metà giornata, quando 4 attentator­i suicidi hanno cercato di penetrare nell’edificio religioso. Il loro tentativo, ha reso noto il ministro dell’Interno provincial­e, Mir Sarfraz Bugti, è fallito e il commando ha dovuto ingaggiare un primo scontro a fuoco davanti a un check-point, dove un agente è stato ucciso. Avvicinati­si alla chiesa in cui in quel momento si trovavano oltre 400 fedeli, i terroristi hanno incontrato la resistenza delle forze di sicurezza. E uno di essi è stato ucciso proprio mentre faceva esplodere la carica esplosiva che portava indosso. Un secondo ha invece attivato il suo giubbotto qualche metro più avanti, senza riuscire a introdursi all’interno, ma causando il crollo di parte dell’edificio. E questo ha provocato l’intero bilancio di morti e feriti, composto anche di donne e bambini. Al riguardo Bugti ha detto ai giornalist­i che due membri del commando sono riusciti a fuggire prima dell’arrivo delle forze speciali. Il pronto intervento della sicurezza “ha risolto l’emergenza in 16 minuti, evitando un massacro ancora più grave”. Con meno tempestivi­tà del solito l’Isis ha rivendicat­o l’attacco terroristi­co attraverso due tweet in arabo.

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