laRegione

Officine: la nuova lotta

Duecento persone in Pittureria hanno acclamato la strategia delle maestranze

- Di Mattia Cavaliere

Sugli accordi con Cantone e Ffs dallo sciopero 2008, Frizzo rassegnato: ‘Patti non rispettati’

Un’altra stagione di lotte alle Officine. Al riparo dal freddo pungente, in una Pittureria addobbata – come sempre – dalle tute degli operai che si erano astenuti dal lavoro quando la casa madre voleva chiudere e dagli striscioni di chi li ha accompagna­ti nella rivolta, sabato dopo l’assemblea dell’associazio­ne ‘Giù le mani’ 150-200 persone – tra operai, simpatizza­nti e qualche politico (perlopiù di sinistra) – hanno acclamato in un dibattito pubblico la nuova strategia varata a sei giorni dalla lettera di dichiarazi­one d’intenti Cantone-Città-Ffs di settimana scorsa a favore di una nuova Officina (in un luogo ancora da chiarire) con una base di 200-230 posti e, a Bellinzona, di un parco tecnologic­o con aziende e start up innovative. Questi gli obiettivi per cui ci si vuole battere ora: 1. Votazione dell’iniziativa popolare del 2008 per un Polo tecnologic­o-industrial­e nel trasporto pubblico (accelerare l’iter); 2. Rispetto immediato degli accordi assunti nel 2008 da Ffs-Cantone-Città; 3. Richiesta al governo di affidare a una Commission­e superparte­s di esperti indipenden­ti la verifica dell’applicazio­ne delle misure negoziate in Tavola rotonda e in Piattaform­a e la compatibil­ità della Dichiarazi­one d’intenti con questi accordi; 4. Moratoria occupazion­ale (organizzat­iva) alle Officine; 5. convocazio­ne d’urgenza della Piattaform­a sotto la mediazione di Franz Steinegger.

In sé la serata è scivolata senza grossi sussulti. Nel corso dell’assemblea Gianni Frizzo ha in pratica chiesto ai presenti la conferma dell’autosospen­sione, sua e di Matteo Pronzini (in rappresent­anza dei sindacati), dal Consiglio di fondazione del Centro di competenza mobilità sostenibil­e e ferroviari­a. «Dovete scusarmi – si è così motivato in Pittureria – ma non me la sento più di farmi prendere in giro e ingannare chi ha creduto in me». Le risultanze degli approfondi­menti esperiti quasi otto anni or sono dalla Supsi, a mente di Frizzo, parlano infatti chiaro: la continuazi­one delle attività allo stabilimen­to cittadino veniva fatta dipendere dal mantenimen­to dei volumi di lavoro nel periodo di transizion­e, dall’avvio dei primi progetti nel nuovo centro di ricerca applicato alla produzione, dando alle Officine i mezzi per diversific­are l’attività. Quanto a questi ultimi punti Frizzo ha concluso così il suo intervento: «Non s’è visto nulla».

 ?? TI-PRESS/G. PUTZU ?? L’adunata di sabato sera
TI-PRESS/G. PUTZU L’adunata di sabato sera

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland