Un ring con un significato in più
Il bilancio sportivo (ed educativo) dell’ultimo anno per il Boxe club Locarno
Un 2017 ricco di allori per il sodalizio pugilistico cittadino. Coesione sociale e agonismo per lo sviluppo di un’equilibrata personalità.
Una grande stagione. Che avrebbe potuto esserlo ancor di più se non fosse scivolata via, sotto i guantoni della validissima Siham Lahbachi, la ciliegina sulla torta. La consacrazione, il titolo di campionessa svizzera inseguito da anni. Mai così a portata di mano, secondo Americo Fernandes, allenatore del Boxe club Locarno (Bcl), piccola fucina di talenti del ring. Ad Au, al Campionato nazionale élite, la ventenne «non ha boxato come sa fare, altrimenti quel titolo oggi sarebbe suo». A dirla tutta il ring sangallese non ha portato fortuna neppure a Joel Sisa de los Santos, l’altro alfiere del Bcl, il cui cammino si è fermato ai quarti. Questi due “echec” non devono però far dimenticare l’incetta di allori conquistati tra gennaio e dicembre di quest’anno. La lista è lunga: un titolo e 4 secondi posti a Losanna, ai Campionati juniores; due vittorie in Portogallo, al Memorial Carlos Leitao; due titoli e due secondi posti ai Campionati della Svizzera orientale; poi i successi nelle due rassegne organizzate nel “giardino”di casa: “Boxe sotto le stelle” (con un bilancio di 7 vittorie e due sconfitte) e, soprattutto, la consacrazione al torneo “Guanto d’Oro”, vinto per il secondo anno consecutivo e definitivamente blindato. Prima di chiudere, arrivano la vittoria, a Neuchâtel, per Michele Stadler e la consacrazione, ad Ascona, ultima in ordine di tempo, della giovane Christel Balzano. Tanti allori per un sodalizio che dispone di un rooster di atleti decisamente agguerrito, nel quale ognuno è partecipe di una crescita individuale e di squadra. Ma che deve però anche fare i conti col fatto che molti piccoli pugili sono alle prime esperienze di boxe “vera”, in particolare nei tornei fuori dai confini cantonali e all’estero, dove affrontano rivali spesso atleticamente più formati e navigati. Nonostante l’handicap di non poco conto, i portacolori locarnesi sanno farsi rispettare e spesso vincono. Non certo per caso. Dietro gli allenatori (oltre al citato, troviamo Danjel Jakupovic, Pietro Corti e Roberto Cominotti) curano un lavoro di preparazione tecnico e fisico serio e continuo.
Le sfide del 2018
Il 2018, a questo punto, alza l’asticella delle aspettative, ne è consapevole Americo Fernandes: «Vorremmo poter confermare i risultati e vincere laddove non siamo stati bravi abbastanza. Penso ad esempio ai Campionati della Svizzera orientale. Ma l’attenzione sarà soprattutto focalizzata sui Campionati nazionali élite, che organizzeremo a Locarno il 24 e 25 novembre». Ben più lunga la trasferta che attende i partecipanti al raduno pugilistico che si terrà sull’isola di Capo
Verde, dal 30 giugno al 7 luglio. Per plasmare e far crescere i talenti, gli allenatori del Bcl si stanno impegnando nell’organizzazione di incontri amichevoli con altre scuole pugilistiche. Soprattutto del Nord Italia. «Per ragazzi che hanno qualità e inesperienza in pari quantità, incrociare i guantoni con avversari che non sono i soliti compagni di allenamento è molto importante. L’approccio e il coinvolgimento sono totalmente diversi. È così che si migliora». Sviluppata anche quale antidoto alle situazioni devianti, la “noble art” insegnata dal Bcl si occupa della crescita dei suoi ragazzi con o senza i guantoni allacciati. «Siamo una grande famiglia, prima di tutto. L’ambiente del gruppo fa da stimolo a migliorarsi tutti assieme. Sicuramente la boxe aiuta i ragazzi a intraprendere una vita sana, pulita, li motiva a dare il meglio di sé, imparando a conoscere la propria forza, il rispetto e il sacrificio. Valori che tornano utili nella vita quotidiana».