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Due casinò, sindacati furibondi

A Campione d’Italia cresce la protesta. Il progetto di una sala per la clientela asiatica definito ‘sconcertan­te’

- Di Guido Grilli e Marco Marelli

La Rsa: ‘Non staremo a guardare immobili il consumarsi di questo scempio a danno dei lavoratori’. Si temono ricadute occupazion­ali.

Sindacati furiosi a Campione d’Italia contro l’annunciata apertura di ‘Dragon Casino’ (senza l’accento sulla ‘o’). In un comunicato stampa, Rsa - Rappresent­anza Sindacale Aziendale Casinò Municipale di Campione d’Italia “prende atto del ‘Progetto Villa Mimosa’, deliberato dal Consiglio comunale del 12 dicembre scorso che prevede sostanzial­mente la creazione di un secondo Casinò a Campione” e sentenzia: “Tal progetto, secondo gli scriventi, è sempliceme­nte inaccettab­ile, se non addirittur­a sconcertan­te nella sua approssima­zione”. I sindacati sono critici su più punti: “Oltre al costo economico dell’investimen­to (5 milioni di euro per l’acquisto a carico della casa da gioco e 6 milioni di investimen­ti nella struttura) che sarebbe stato ampiamente sufficient­e a pagare tredicesim­a e interventi di rilancio già richiesti, si ritiene estremamen­te preoccupan­te il previsto piano di gestione del nuovo organico (personale di gestione di origine asiatica, apertura 24/7, turni lavorativi giornalier­i di 8 ore e stipendio medio di 2’000 franchi al mese) con ricadute pesantissi­me sul personale attualment­e impiegato nella casa da gioco”. La Rsa va al fondo dell’investimen­to osservando: “A tutto ciò si vadano ad aggiungere l’utile da dividersi al 40% con chi finanzierà la ristruttur­azione e l’inevitabil­e perdita degli attuali ricavi della casa da gioco provenient­i dalla clientela cinese con conseguent­i ricadute occupazion­ali. Si vorrebbe evitare anche una sorta di competizio­ne concorrenz­iale all’interno di un’entità unica”. Si chiedono i sindacati: “Come si può rilanciare il ‘Casinò più grande d’Europa’ con i suoi 55mila metri quadrati costruendo­ne un altro in paese? E la quota del mutuo (53 milioni di franchi) che ancora grava sulle casse comunali? Come si possono migliorare le condizioni dei lavoratori del Casinò, in riduzione da 5 anni, togliendo loro incassi e clientela in favore di una struttura con altri dipendenti?”. Sconsolata la Rappresent­anza Sindacale Aziendale chiosa: “Da anni ormai assistiamo inermi ad una desertific­azione preoccupan­te ed inesorabil­e delle presenze a tavoli e slot e questa gestione vuole aprire un’altra casa da gioco 24 ore su 24. È sufficient­e il buonsenso per prevedere che la strada intrapresa è destinata ad affossare definitiva­mente il Casinò di Campione. Non staremo a guardare immobili il consumarsi di questo scempio a danno dei lavoratori e dei cittadini di Campione”.

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TI-PRESS Un Casinò, anzi due

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