Due casinò, sindacati furibondi
A Campione d’Italia cresce la protesta. Il progetto di una sala per la clientela asiatica definito ‘sconcertante’
La Rsa: ‘Non staremo a guardare immobili il consumarsi di questo scempio a danno dei lavoratori’. Si temono ricadute occupazionali.
Sindacati furiosi a Campione d’Italia contro l’annunciata apertura di ‘Dragon Casino’ (senza l’accento sulla ‘o’). In un comunicato stampa, Rsa - Rappresentanza Sindacale Aziendale Casinò Municipale di Campione d’Italia “prende atto del ‘Progetto Villa Mimosa’, deliberato dal Consiglio comunale del 12 dicembre scorso che prevede sostanzialmente la creazione di un secondo Casinò a Campione” e sentenzia: “Tal progetto, secondo gli scriventi, è semplicemente inaccettabile, se non addirittura sconcertante nella sua approssimazione”. I sindacati sono critici su più punti: “Oltre al costo economico dell’investimento (5 milioni di euro per l’acquisto a carico della casa da gioco e 6 milioni di investimenti nella struttura) che sarebbe stato ampiamente sufficiente a pagare tredicesima e interventi di rilancio già richiesti, si ritiene estremamente preoccupante il previsto piano di gestione del nuovo organico (personale di gestione di origine asiatica, apertura 24/7, turni lavorativi giornalieri di 8 ore e stipendio medio di 2’000 franchi al mese) con ricadute pesantissime sul personale attualmente impiegato nella casa da gioco”. La Rsa va al fondo dell’investimento osservando: “A tutto ciò si vadano ad aggiungere l’utile da dividersi al 40% con chi finanzierà la ristrutturazione e l’inevitabile perdita degli attuali ricavi della casa da gioco provenienti dalla clientela cinese con conseguenti ricadute occupazionali. Si vorrebbe evitare anche una sorta di competizione concorrenziale all’interno di un’entità unica”. Si chiedono i sindacati: “Come si può rilanciare il ‘Casinò più grande d’Europa’ con i suoi 55mila metri quadrati costruendone un altro in paese? E la quota del mutuo (53 milioni di franchi) che ancora grava sulle casse comunali? Come si possono migliorare le condizioni dei lavoratori del Casinò, in riduzione da 5 anni, togliendo loro incassi e clientela in favore di una struttura con altri dipendenti?”. Sconsolata la Rappresentanza Sindacale Aziendale chiosa: “Da anni ormai assistiamo inermi ad una desertificazione preoccupante ed inesorabile delle presenze a tavoli e slot e questa gestione vuole aprire un’altra casa da gioco 24 ore su 24. È sufficiente il buonsenso per prevedere che la strada intrapresa è destinata ad affossare definitivamente il Casinò di Campione. Non staremo a guardare immobili il consumarsi di questo scempio a danno dei lavoratori e dei cittadini di Campione”.