Il menu di Sanremo
La macchina Sanremo si è messa in moto. ‘Sarà Sanremo’, gara a eliminazione fra giovani promesse (il panico da diretta ne azzoppa un paio), ha ospitato le scelte del direttore artistico Claudio Baglioni per i ‘big’. Diciamolo a bassa voce, e a scatola chiusa: la musica ha scelto buona musica. Spiccano il nome di Mario Biondi e quelli della coppia partenopea Avitabile-Servillo, già vincitori di Tenco e Sanremo, qui in coppia (ma la sorpresa è più sotto). Davanti al giurato Facchinetti (con lui anche Pelù e Irene Grandi), scorrono attempati di valore come babbo Roby, in duetto con l’ex Pooh Riccardo Fogli, e Luca Barbarossa. Torna Ornella Vanoni con due dei migliori autori italiani, Bungaro e Pacifico. Ce n’è per tutti i gusti. Talent già affermati con moderazione (Kolors, Annalisa, Noemi), elettropop (Lo Stato Sociale), coppie atipiche (Ermal Meta con Fabrizio Moro). C’è il ritorno del bravo e coerente Renzo Rubino (il primo uomo a cantare ‘amami uomo’). Reunion per Le Vibrazioni, reunion per i Decibel di Ruggeri, e reunion da brividi tra Ron e Dalla (Rosalino canta una canzone del grande e definitivamente assente Lucio). Il 20º e ultimo nome è quello di Elio e le Storie Tese, nell’anno del (finto?) addio con ‘Arrivedorci’. E poi, i giovani, con sorpresa ticinese oltre mezzanotte e mezza: Leonardo Monteiro, da Chiasso, salirà sul palco dell’Ariston con ‘Bianca’. Il Baglioni della serata si chiama Lorenzo, canta ‘Il congiuntivo’ e pare un predestinato sul quale pende un’ombra gabbanica tutt’altro che sinistra. Prima della grammatica si era espresso sulle leggi di Keplero, forse con più genialità, ma scommettiamo su di lui da questa sera e sino al 10 febbraio. Piace Mudimbi, ma non quanto Mirkoeilcane, che con ‘Stanno tutti bene’ riesce a recitare il dramma dei barconi con rispetto per chi è rimasto al largo, il tutto visto dagli occhi di un bambino. B.D.