Equivalenza a tempo determinato
La Commissione Ue conferma il riconoscimento solo fino al 2018 della Borsa svizzera
Bruxelles – Il riconoscimento dell’equivalenza della Borsa svizzera da parte dell’Ue è legata all’accordo quadro istituzionale fra Berna e Bruxelles: lo ha confermato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. “Effettivamente proponiamo un’equivalenza limitata sino alla fine del 2018”, ha detto Dombrovskis in una conferenza stampa a Bruxelles. Questo a causa di “progressi non sufficientemente sostanziali nell’accordo quadro istituzionale”. Nel caso di passi avanti sufficienti il riconoscimento – che permetterà alla Borsa elvetica di essere attiva sui mercati dell’Ue a partire dal prossimo 3 di gennaio, data in cui Bruxelles cambierà le norme sulle piazze finanziarie interne – potrà però essere prolungato, ha precisato l’ex primo ministro lettone. Secondo Dombrovskis il termine di un anno è in linea con l’intenzione del governo svizzero di arrivare all’accordo entro la fine del 2018. Rispondendo alla domanda di un giornalista, che faceva presente come l’equivalenza sia stata concessa a tempo indeterminato per le borse di Australia, Hong Kong e Stati Uniti, ma non per quella elvetica, il 46enne ha fatto riferimento allo status particolare della Confederazione. “La significativa differenza è che la Svizzera ha accesso al mercato interno”. Gli Stati dell’Ue avevano tempo fino a ieri per esprimere la loro volontà. Stando a Dombrovskis la Commissione Ue dovrebbe decidere sul tema oggi. In Svizzera la posizione dell’Ue ha provocato profondi interrogativi, in particolare riguardo all’opportunità di liberare 1,3 miliardi quale contributo di coesione, come deciso dal Consiglio federale. Il Consiglio federale ha preso atto delle intenzioni dell’Unione europea di limitare a un solo anno il riconoscimento dell’equivalenza delle regole borsistiche elvetiche. “Si tratta tuttavia di una questione tecnica che non va politicizzata”, ha detto ai media il portavoce del governo André Simonazzi. La Svizzera ha tutti i criteri per ricevere il riconoscimento dell’equivalenza. Se l’Ue dovesse confermare le intenzioni di limitare tutto a un anno, la Confederazione valuterà interventi con misure adeguate. Il consigliere federale Ignazio Cassis, per esempio, non ha escluso un dietrofront sul miliardo di coesione.