Come ai tempi delle dotcom
Negli Usa performance a tripla cifra per società quotate che fanno riferimento alla blockchain La febbre da criptovalute sta contagiando i titoli del Nasdaq. Le autorità finanziarie Usa hanno già sospeso società per eccesso di rialzo (+2700%).
È appena entrato nel mondo della finanza globale che conta con i future trattati alla Chicago mercantile exchange (la principale piazza mondiale per questi strumenti finanziari, ndr). Ma continua a preoccupare per il rischio di frodi e di cyberattacchi. La vita spericolata del Bitcoin nelle ultime settimane è stata caratterizzata da record e successi, che non sono riusciti però a spazzare via i pericoli tanto da far rievocare i rischi della bolla delle dotcom. E mentre si rafforza il coro di voci contro la corsa del Bitcoin e la febbre da blockchain, le autorità americane intervengono. L’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori Sec ha sospeso fino a gennaio gli scambi di The Crypto Company, una società quotata legata al Bitcoin sulla scia dei timori di frode dopo che i titoli sono saliti del 2700% in un mese e del 17mila per cento in tre mesi. The Crypto Company non è l’unica società salita alle stesse velocità del Bitcoin. A farle compagnia c’è LongFin, sbarcata al Nasdaq mercoledì scorso e già salita di oltre il mille per cento. Per intenderci un investimento iniziale di mille dollari si è trasformato in diecimila dollari. Performance che fanno invidia al mercato – illegale, ben inteso – della cocaina. A spingere i titoli è stato l’annuncio dell’acquisizione di Ziddu.com, una società legata alla tecnologia blockchain. Ci sono poi Rich Cigars, produttore di sigari, schizzato del 2000% in una seduta la scorsa settimana dopo aver cambiato nome in Intercontinental Technology e annunciato di voler entrare nel settore delle criptovalute. È accaduto lo stesso a Bioptix dopo aver rivisto il suo nome in Riot Blockchain e annunciato investimenti in una piattaforma di valute digitali canadesi. “Sembra di essere nel 1999”, afferma Michael Underhill, di Capital Innovations, commentando il boom di LongFin e la febbre da blockchain. “C’è il timore di perdere l’onda” aggiunge. “La speculazione ha raggiunto un livello tale che i prezzi delle azioni volano se le società aggiunge la parola blockchain ai loro nomi” mette in evidenza Jordan Rochester, analista di Nomura. A preoccupare è anche il rischio di cyberattacchi, riportato alla ribalta negli ultimi giorni con la bancarotta della piattaforma sudcoreana Yapian, vittima del secondo attacco hacker in otto mesi. I pirati informatici rappresentano uno dei rischi maggiori per il mercato delle criptovalute, che sta sperimentando un boom con la corsa degli investitori a partecipare alla ‘festa’.