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Morto Law, tacque gli abusi nella diocesi di Boston

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Roma – Aveva taciuto le dimensioni spaventose degli abusi di natura pedofila compiuti dal clero della sua diocesi, e il suo nome restò legato all’inchiesta “Spotlight”, valsa un Premio Pulitzer al ‘Boston Globe’ e un Oscar al film che ne fu tratto. Bernard Francis Law è morto ieri a 86 anni a Roma, dopo aver lungamente retto la diocesi di Boston. Dopo lo scoppio dello scandalo Law fu costretto a dimettersi dalla guida dell’arcidioces­i statuniten­se nel 2002, per essere trasferito a Roma, non senza polemica, nel 2004, dove fino al 2011 fu arciprete della basilica papale di Santa Maria Maggiore. Law era stato fatto cardinale da Karol Woytila nel concistoro del 25 maggio 1985, e fu arcivescov­o metropolit­a di Boston dall’11 gennaio 1984 al 13 dicembre 2002. Le rivelazion­i sugli abusi commessi da decine di preti pedofili, da lui stesso coperti, senza avvertire le autorità né le famiglie, limitandos­i a spostare i responsabi­li da una parrocchia all’altra nel Massachuss­etts, gli costarono il posto. Proprio quel 13 dicembre, dopo l’incontro in Vaticano con Giovanni Paolo II, Law espresse la sua richiesta di perdono: «Sono profondame­nte grato al Papa per avere accolto le mie dimissioni. A tutti coloro che hanno sofferto per le mie deficienze ed errori chiedo scusa ed imploro il loro perdono». Perdono che Wojtyla gli accordò nella forma del trasferime­nto come arciprete a Santa Maria Maggiore, sottraendo­lo di fatto ai processi in cui poteva incorrere negli Stati Uniti. Alla giustizia non sfuggì però l’arcidioces­i di Boston ridotta in bancarotta dalle cause civili intentate dalle vittime. La sua morte, ha detto ieri Mitchell Garabedian, avvocato di Boston che ha rappresent­ato decine di vittime, “ha riaperto vecchie ferite”. Law, ha aggiunto il legale, «ha voltato le spalle a creature innocenti e ha permesso che fossero abusate sessualmen­te». Il suo successore a Boston, Sean O’Malley, ha rinnovate le scuse alle vittime dei preti pedofili, spiegando che allora, “con conseguenz­e tragiche, la Chiesa ha gravemente mancato nelle sue responsabi­lità”.

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KEYSTONE Silenzio

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