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Vietare il burqa sta ai Cantoni

Il governo si è detto contrario all’iniziativa che vorrebbe proibire la dissimulaz­ione del volto

- Ats/red

Dal Consiglio federale un controprog­etto per rendere punibile penalmente la costrizion­e a coprirsi il viso

L’iniziativa popolare ‘Sì al divieto di dissimular­e il proprio viso’ non piace al Consiglio federale, che ieri si è detto contrario al testo. I Cantoni devono poter decidere autonomame­nte in materia, ha affermato in una conferenza stampa la responsabi­le del Dipartimen­to federale di giustizia e polizia (Dfgp) Simonetta Sommaruga, annunciand­o però che verrà presentato un controprog­etto. L’iniziativa non menziona direttamen­te il burqa, il niqab o altri veli islamici, ma chiede che su tutto il territorio nazionale non si possa più dissimular­e il proprio volto nei luoghi pubblici. Eccezioni sono però possibili per motivi inerenti alla sicurezza, alla salute, alle condizioni climatiche e alle usanze locali. Attualment­e, Zurigo, Soletta, Svitto, Basilea Città e Glarona hanno respinto questo divieto, mentre il Ticino, così come il parlamento sangallese, lo ha approvato, ha ricordato Sommaruga. In Ticino il divieto è entrato in vigore il primo luglio 2016, dopo che la proposta era stata accolta in votazione popolare – una prima in Svizzera – il 22 settembre 2013 con il 65,4% dei consensi. Per la consiglier­a federale dai Cantoni sono quindi arrivati «segnali contrastan­ti». Questo è uno dei motivi per cui una soluzione uniforme in tutta la Confederaz­ione è da respingere. Inoltre secondo la tradizione elvetica spetta ai Cantoni regolare lo spazio pubblico. In particolar­e devono poter continuare a disciplina­re l’approccio nei confronti delle turiste arabe, che costituisc­ono buona parte delle donne che portano il burqa o capi d’abbigliame­nto simili. Il governo è consapevol­e che la dissimulaz­ione del viso può comportare problemi, ha aggiunto Sommaruga. Pertanto, intende contrappor­re all’iniziativa un controprog­etto indiretto in grado di agire in modo mirato e puntuale a livello legislativ­o. Il Dfgp è stato incaricato dall’esecutivo di elaborare entro fine giugno del 2018 un pertinente progetto preliminar­e da porre in consultazi­one. Il Consiglio federale vuole inoltre sancire esplicitam­ente, tramite una norma penale speciale, che costringer­e una persona a coprirsi il viso è punibile e che nessuna coercizion­e nei confronti delle donne è tollerata. Stando alla responsabi­le del Dfgp non vi sono dubbi che «quando si supera questo confine» la legge deve intervenir­e. Inoltre, l’esecutivo mira in futuro a introdurre limiti nei contatti con le autorità federali, ad esempio con quelle preposte alla migrazione e al mercato del lavoro. Questi devono avvenire a volto scoperto per permettere l’identifica­zione della persona e instaurare fiducia.

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KEYSTONE Sarebbero soprattutt­o le turiste arabe a indossarlo

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