Il numero di musulmani è sovrastimato secondo un sondaggio Tamedia
Il numero di musulmani presenti sul territorio elvetico è sovrastimato dalla popolazione. Lo rivela un sondaggio di Tamedia pubblicato ieri dal ‘Tages-Anzeiger’, a conferma della centralità della questione nel dibattito politico in Svizzera: dall’iniziativa contro la costruzione dei minareti, a quella anti-burqa fino alla discussione recente sulla proibizione del velo nelle scuole. Ma come vengono percepite le persone di religione islamica nella Confederazione? I risultati dell’inchiesta rivelano che in Svizzera la popolazione musulmana viene considerata molto più numerosa di quello che è effettivamente: sarebbe sovrastimata più di tre volte tanto. Concretamente per gli intervistati si tratta in media del 17,2%, quando invece la quota di persone di religione islamica presenti sul territorio elvetico è del 5,8%. Questa tendenza confermerebbe anche i risultati di uno studio a livello internazionale dell’istituto britannico Ipsos Mori che ha analizzato 40 Paesi diversi: in molti Stati la percezione delle popolazione musulmana si distanzierebbe di molto dalla realtà. A sbagliare maggiormente la valutazione sarebbero i francesi: convinti che una persona su tre sia musulmana, quando invece la quota di persone di religione islamica in Francia si attesta al 7,5%. Questo sarebbe il caso anche in Italia (il 3,7% contro il 20 percepito), in Germania (il 5% contro il 21) e in Belgio (il 7% contro il 23). Secondo i politologi autori del sondaggio Tamedia Lucas Leemann e Fabian Wasserfallen questa tendenza a livello internazionale sarebbe da attribuire a un flusso di notizie “non proporzionale”: “In Svizzera ci sono diversi altri gruppi nazionali non meno numerosi che non ricevono grande attenzione mediatica”. L’inchiesta rivela anche che per il 62% degli intervistati l’immigrazione da Paesi terzi al di fuori dall’Unione europea è troppo elevata. Mentre una persona su due lo pensa anche del flusso proveniente dagli Stati confinanti. È poi stato anche indicato il tasso di gradimento degli accordi bilaterali: per il 28% sarebbero da mantenere così come sono, mentre per il 47% sarebbero da sviluppare ulteriormente. BARE