David (Faido): ‘Governo miope, han vinto le valutazioni finanziarie’
«Profonda delusione per la miopia governativa nelle visioni di sviluppo economico. Visioni alle quali è stata preferita una valutazione puramente finanziaria», commenta ‘a caldo’ il sindaco di Faido, Roland David, quando lo informiamo della decisione adottata dal Consiglio di Stato di preferire Locarno, in linea peraltro con gli obiettivi strategici del Piano direttore cantonale che indica il Locarnese come destinazione della struttura museale. «A questo punto – annota David – mi chiedo perché abbiano lanciato il concorso, generando attese sul territorio, come nel nostro caso». Faido proponeva gli ex hotel Suisse e Milano, che hanno fatto la storia del turismo leventinese durante la Belle époque: «Era l’occasione, gettata alle ortiche, per sostenere strategicamente la media e alta Leventina in un progetto strettamente legato al territorio e alla natura, nonché la vecchia linea ferroviaria del Gottardo».
Branda: ‘Altri progetti per Claro’
Chi mastica amaro è anche il sindaco di Bellinzona. Due le candidature sottoposto al Cantone prima dell’aggregazione: quella dell’ex Comune di Claro (sedime situato in paese e registrato a Pr per accogliere attrezzature pubbliche) e quella della vecchia Città (il posteggio militare a nord di via Lepori, pari a 15-20mila metri quadrati). «Come Municipio – spiega Mario Branda – ribadiamo il nostro interesse per il sedime di proprietà dell’Esercito. Si trova in una posizione molto interessante del comparto centrale cittadino e confidiamo che al momento opportuno, quando Armasuisse formalizzerà la vendita, col Cantone si possa raggiungere un accordo volto a concretizzare l’acquisto». Al Cantone spetta il diritto di prelazione di primo grado, mentre il secondo è della Città. Quanto ai contenuti, «attualmente non sappiamo dare indicazioni precise, ma ribadisco che la posizione è strategica per gli sviluppi futuri della Città». Quanto a Claro, che riponeva molte attese nel Museo di storia naturale, «si tratterà di individuare nuovi progetti che contribuiscano ad arricchire il quartiere. Immagino, ad esempio, il recupero architettonico e contenutistico della Casaforte dei Magoria». MA.MO.