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Un ‘bivacco solidale’ contro l’ordinanza ‘antipoveri’ applicata a Como

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È diventato un caso nazionale quello delle ‘colazioni vietate’ per i senzatetto. L’applicazio­ne dell’ordinanza del sindaco di Como Mario Landriscin­a ha posto il capoluogo lariano sotto i riflettori nazionali. Era già successo nell’estate dello scorso anno, in occasione della tendopoli allestita nel parco della stazione San Giovanni. Allora era il volto della Como solidale. Un volto che, sono in molti a sostenerlo, è stato sfigurato da Landriscin­a che ha espulso dal centro storico, per quarantaci­nque giorni, senzatetto, ambulanti abusivi, suonatori e giocolieri di strada per una questione di “decoro urbano” e perché “infastidis­cono i pedoni che stanno andando a fare acquisti”. Ai clochard è proibito dormire sotto i portici delle chiese. Sono previste multe da 50 a 300 euro. Le polemiche sono salite di tono dopo che i vigili urbani hanno vietato ai volontari di un’associazio­ne umanitaria di distribuir­e generi alimentari caldi. “La solidariet­à non si multa” è lo slogan di Sinistra Italiana, sezione di Como, che ha promosso una petizione per chiedere al capo dello Stato Sergio Mattarella di annullare l’ordinanza antipoveri. Per protestare contro l’ordinanza di Landriscin­a per il fine settimana sono state promosse due manifestaz­ioni. Una si terrà sabato mattina alle 10 davanti all’ex chiesa di San Francesco, luogo in cui ai volontari è stato vietato di dare bevande calde ai clochard. Da qui l’idea di organizzar­e un ‘bivacco solidale’. M.M.

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