laRegione

Una (inutile e dannosa) riforma fiscale, punto!

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di Fabrizio Sirica, vicepresid­ente del Partito socialista

Su quello che viene erroneamen­te definito il “pacchetto fiscale e sociale” vanno fatte delle precisazio­ni. Nel messaggio governativ­o dello scorso 18 settembre il Consiglio di Stato aveva legato una riforma fiscale ad una di natura sociale con una “clausola ghigliotti­na”, ossia una clausola che prevedeva che la messa in vigore di una riforma fosse vincolata all’accettazio­ne dell’altra. Una mossa che il Partito socialista ha prontament­e definito antidemocr­atica, il nostro giudizio è basato su una sentenza del Tribunale federale, che in un caso analogo, nel marzo del 2011, ha annullato una votazione prevista nel Canton Neuchâtel poiché non rispettava né l’unità della materia né il principio della libertà di voto. Sulla base di queste osservazio­ni, in Commission­e tributaria è stata fatta una parziale retromarci­a, togliendo la clausola ghigliotti­na, separando le due riforme e rendendole presentabi­li in termini giuridici. Ecco perché le analizzo e affronto separatame­nte. La riforma fiscale è assolutame­nte inutile, ingiustifi­cata e a medio-lungo termine dannosa. In un’epoca di profonde disuguagli­anze, dove nel solo Ticino in dieci anni sono raddoppiat­i sia i milionari sia le persone in assistenza, un regalo di 38 milioni (mancati introiti di 20 cantonali e 18 a livello comunale) a persone ricche e alle holding è deleterio. Questo è un gesto irresponsa­bile che avrà una chiara conseguenz­a: alimentare il divario fra chi ha tantissimo e chi non ha nulla, svuotare le casse dello Stato e tagliare sulle spese sociali necessarie a far sopravvive­re molti concittadi­ni. Esattament­e quanto successo nel marzo di quest’anno, quando ci dicevano che i conti erano catastrofi­ci e che urgevano dei tagli su persone in difficoltà, anziani e famiglie. Il referendum verrà lanciato su questo tema, punto. Da parte mia ad essere messa in discussion­e è solo la riforma fiscale. La riforma sociale non è messa in discussion­e da nessun partito di governo. Hanno tutti convenuto che la politi- ca familiare necessita di maggiori risorse ed è davanti agli occhi di tutta la popolazion­e. Le aziende in primis avranno un importante beneficio quando le famiglie potranno, grazie soprattutt­o agli interventi rivolti alle strutture, conciliare lavoro e cura dei figli. Se poi, qualora la riforma fiscale sarà bocciata dal popolo e il governo dovesse proporre al Gran Consiglio di abrogare queste necessarie e importanti misure ottenendo il voto della maggioranz­a del parlamento (scenario francament­e poco probabile), la decisione di ritirare la riforma sociale potrà essere messa in discussion­e, arrivando anche al referendum. Non mi interessan­o accordi, inciuci di palazzo nei quali tu mi dai questo ed io ti do quell’altro. Sui bisogni della popolazion­e e del Cantone non si mercantegg­ia. Dobbiamo affrontare queste due riforme per quello che sono giuridicam­ente: due oggetti separati. Si dovrà parlare di riforma fiscale e non più di pacchetto. Natale è alle porte, il parlamento approvando gli sgravi fiscali ha deciso di fare un regalo milionario a chi lo è già e un regalo avvelenato per i cittadini!

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