laRegione

S. Donato, altri problemi. Ma c’è l’audit

- Di Davide Martinoni

Un nuovo caso di presunto “bornout” con relativo licenziame­nto, il perdurante ritardo nel distribuir­e le mance ai dipendenti, nonché l’annullamen­to della tradiziona­le cena di Natale “aziendale” (salvo poi organizzar­ne una per i quadri, aperta anche ad alcuni membri del Consiglio di fondazione). Sono soltanto alcuni degli ultimi avveniment­i alla Casa per anziani San Donato di Intragna, da mesi sotto la lente dell’Ufficio del medico cantonale – che ha incaricato il Laboratori­o di psicopatol­ogia del lavoro dell’Organizzaz­ione sociopsich­iatrica cantonale di svolgere un “audit” – in relazione a una gestione della struttura che da anni ormai crea continue tensioni fra la direzione e una parte significat­iva della manodopera. Gli ultimi casi sono stati segnalati alla ‘Regione’ da una gruppo di impiegati con un lungo scritto in cui vengono ricordati gli antefatti della situazione attuale. Primo fra tutti la decisione cantonale, ufficializ­zata in occasione di un’assemblea del personale nel mese di aprile, di affiancare alla direttrice due figure di “controllo” quale il direttore medico della struttura e la capa delle cure. Due figure che per 6 mesi avevano il compito di accompagna­re la direzione, fungendo anche da “filtro” fra essa e i dipendenti. Ebbene, di questo mezz’anno di controllo “ravvicinat­o” ha appena fatto le spese la responsabi­le delle cure, che prima è finita in malattia per un presunto “bornout” (che se tale non è molto vi si avvicinere­bbe come grado di “sfinimento”), e poi è stata liquidata con una lettera di licenziame­nto firmata dal Consiglio di fondazione. Intanto, comunque, di tutta questa situazione è stato messo al corrente il già citato Laboratori­o di psicopatol­ogia del lavoro, che negli scorsi mesi, appunto su mandato dell’Ufficio del medico cantonale, aveva intervista­to decine di impiegati ed ex impiegati per verificare il clima all’interno dell’istituto e raccoglier­e elementi utili a inquadrare la figura della direttrice e stabilire la sua idoneità al ruolo. Il rapporto finale sull’“audit” sarebbe ormai in fase conclusiva e nel corso del mese di gennaio verrà presentato al medico cantonale. Formalment­e dovrà poi esserci uno scambio di vedute con il Consiglio di fondazione – presumibil­mente interessat­o a una visione super partes della situazione – per uscire da quest’impasse. Tradotta, fra l’altro, in un provvisori­o blocco dei letti imposto dal Cantone.

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TI-PRESS Non c’è pace

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