laRegione

Parco, ‘la tattica dei consensi’

Secondo gli avversari, in cambio del sostegno al progetto vengono elargiti favori e agevolazio­ni. Critiche pure al Cantone.

- Di David Leoni

“La tattica dei consensi”. È questa, secondo i contrari al Parco nazionale del Locarnese (PNL), la strategia messa in atto dai suoi fautori. “Una tattica – si legge nella presa di posizione – confermata in più casi, condotta dai fautori attraverso l’antica tecnica del dare per avere. È noto come il PNL si sia adoperato per cercare di tirare la propria coperta con tutti gli attori coinvolti nella fruizione del territorio (associazio­ni sportive e di interesse vario), tentando di concedere un contentino a tutti. Ebbene, alla conclusion­e di ogni negoziazio­ne giunge immancabil­mente una proposta che possiamo parafrasar­e così: in cambio della nostra benevolenz­a e concession­e di questa o quest’altra modifica dovreste prendere posizione pubblicame­nte, appoggiand­o il progetto. Grazie al cielo, non tutti si sono prestati a questo siparietto, ma l’aumento dei riscontri è quantomeno preoccupan­te” – rilevano gli oppositori. In tale contesto “è certamente poco rassicuran­te il messaggio intrinseco nelle affermazio­ni espresse dai vertici del Patriziato di Intragna, Golino e Verdasio (cfr. ‘laRegione’ dell’11 dicembre). Esse svelano candidamen­te pratiche della campagna pro Parco che non possono lasciare indifferen­te e men che meno silenzioso chiunque persegua degli ideali democratic­i. Nell’articolo – prosegue la nota – si ritrova infatti la confession­e che il Cantone, in cambio di un responso positivo, ha concesso condizioni maggiormen­te favorevoli per il rimborso di prestiti precedenti nonché lo sblocco di lavori di ripristino da lungo attesi. L’implicazio­ne è che se i patriziati corrispond­enti si fossero espressi negativame­nte, le condizioni favorevoli non sarebbero state offerte. Tradotto in parole semplici ciò significa “acquistare consensi”. Questo non è certo un esempio di amministra­zione equidistan­te e paritaria, anzi vi sono i presuppost­i per identifica­re una certa autocrazia che in seno all’amministra­zione cantonale non può che preoccupar­e”.

La Vallemaggi­a insegna

Sempre in merito agli interventi a favore del territorio menzionati nell’articolo, “sarebbero attuabili in base ai dispositiv­i di legge esistenti e non necessitan­o del PNL per poter venire avallati o sostenuti. La Vallemaggi­a è ricca di esempi di questo genere eppure ha garbatamen­te ma fermamente declinato l’offerta in fase di approccio iniziale”. Questo, a detta dei nemici del PNL,“è un esempio che dimostra come molti dei millantati vantaggi che sarebbero apportati dal PNL non sono altro che la concretizz­azione di leggi e procedure già esistenti”. Tenuto conto dell’atteggiame­nto finora riscontrat­o, se ne conclude che qualora vi fossero davvero dei privilegi da ripartire, questi saranno riservati esclusivam­ente a coloro che hanno sostenuto la campagna pro Parco e saranno parimenti negati ai critici, trasforman­do così il PNL in un pernicioso strumento di potere arbitrario”

Le assemblee ne discutano e votino

Per concludere, “visto che questo è proprio il periodo legato alle prese di posizione dei patriziati, non rimane che da chiedersi se le amministra­zioni non abbiano mai ricevuto un mandato per negoziare qualsivogl­ia termini di adesione al progetto e se questo sia mai stato votato in assemblea, come previsto dalla Lop (Legge organica patriziale). Il recente caso del Patriziato di Brissago, che ha trasmesso al Municipio una nota cautelativ­a in merito alla messa a disposizio­ne del proprio territorio, insegna. Una tempestiva indicazion­e giunta dall’ispettorat­o dei patrizi indica chiarament­e che in assenza di una presa di posizione patriziale prevale il diritto dell’ente superiore, ovvero il Comune”. I contrari alla riserva verde auspicano, infine, che nelle prossime assemblee patriziali venga promossa “una franca discussion­e e una votazione formale per l’adesione al progetto. Giunti a questo punto, gli esecutivi avranno il coraggio e il senso civico di proporre in sanatoria il conferimen­to di un mandato di tale portata?”. Da noi interpella­ti, i responsabi­li del progetto di PNL non rilasciano dichiarazi­oni.

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TI-PRESS / INFOGRAFIC­A LAREGIONE A giugno si voterà

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