SkyWork, risorta dopo il grounding
Nata nel 1983, la società bernese, dopo anni d’espansione, ha vissuto in mesi recenti una crisi L’Ufficio federale dell’aviazione civile a metà ottobre ritirò l’autorizzazione per volare: mancavano i soldi e per tre giorni gli aerei sono rimasti a terra.
Focus sulla compagnia bernese in trattativa con Lugano Airport per riprendere la linea con Ginevra. Intanto emergono i passivi di Darwin: oltre cento milioni di franchi.
Tre giorni di grounding. Mentre il Ticino osservava col fiato sospeso il drammatico e veloce susseguirsi degli eventi ad Agno, anche per SkyWork è stato un ottobre decisamente caldo. A metà mese, infatti, la compagnia bernese si è vista limitare al 28.10 – data termine della stagione estiva – la validità della licenza: al momento, non era in grado di assicurare il finanziamento delle rotte invernali. Risultato: per tre giorni a fine mese, gli aerei sono rimasti all’aeroporto di Belp. A scongiurare il fallimento, degli investimenti arrivati all’ultimo minuto, che hanno permesso di riprendere con le rotte invernali a partire dal 1° novembre. Secondo speculazioni della stampa d’Oltralpe, mai confermate dai vertici di SkyWork, il vettore potrebbe essere stato rilevato da un consorzio di due società tedesche: la Zeitfracht (attiva nei trasporti e nella logistica) che ha già rilevato Air Berlin Leisure Cargo, e la Nayak (specializzata nella manutenzione), che ha invece acquistato Air Berlin Technik. Prima dell’accordo che è riuscito a risollevare le sorti della compagnia, e in piena crisi Darwin, a farsi avanti per un aiuto era stata niente meno che la slovena Adria Airways. Il vettore – che fa capo a Star Alliance, come Swiss e Lufthansa – si offrì di garantire i collegamenti verso Berlino, Amburgo, Monaco e Vienna. I velivoli che Adria avrebbe messo a disposizione sono due, ma quest’esigenza non si è poi concretizzata. E così, mentre le trattative per la ripresa dei voli su Ginevra dal Ticino fra Lugano Airport Sa e la stessa SkyWork Airlines sono in pieno divenire, il recente passato turbolento di quest’ultima fa inevitabilmente sorgere qualche dubbio sulla sua affidabilità. «Abbiamo concesso nuovamente l’autorizzazione dopo che SkyWork ci ha dimostrato di poter volare – ricorda Nicole Räz, dell’Ufficio federale dell’aviazione civile –. Ci hanno dato tutte le risposte richieste alle condizioni che abbiamo posto e perciò abbiamo rilasciato nuovamente la concessione. Questo significa che, dal nostro punto di vista, è stato accertato che la compagnia è nelle condizioni finanziarie per continuare ad assicurare i voli. Per noi è tutto in regola». Nel frattempo, la compagnia ha ripreso regolarmente a operare coi propri cinque velivoli, preparandosi alla prossima bella stagione, che partirà ufficialmente il 25 marzo. Oltre alle destinazioni classiche offerte sull’arco dell’anno e a quelle estive ormai tradizionali (cfr. infografica), sono all’orizzonte due novità: l’isola croata di Brac (via Zadar) e Graz – seconda città austriaca – via Berlino. Due nuove località che vanno così ad arricchire il carnet di SkyWork, a meno di dieci anni dall’avvio dei suoi primi collegamenti di linea e a quindici dai charter.