High-tech, gioie e dolori
Grandi successi e grandi flop nel 2017 per l’industria tecnologica
Tra i ‘cattivi’ Zuckerberg (Facebook), Kalanick (ex Uber), Spiegel (Snap). Euforia finita per la app Snapchat,grattacapi per Musk (Tesla). Il 2017 è stato un anno di grandi successi e grandi flop per l’industria tecnologica. Alcuni dei marchi più famosi sono stati travolti da scandali, altri non hanno soddisfatto le attese. Ma nel complesso il settore ha continuato a crescere e a sfornare prodotti innovativi. Nella lista dei ‘cattivi’ molti ci mettono Mark Zuckerberg: ha raggiunto e superato i 2 miliardi di ‘amici’ della sua Facebook, ma ha dovuto ammettere che la sua piattaforma è stata usata dagli agenti del Cremlino per disinformare con ‘fake news’, false notizie, milioni di utenti durante la campagna presidenziale americana. Il suo buon proposito per il 2017 era stato visitare tutti i 50 Stati Usa: per il 2018 dovrebbe promettere di assumersi finalmente la responsabilità dei contenuti di quella che è a tutti gli effetti una media company. Dai suoi investitori Travis Kalanick, il fondatore di Uber, non può aspettarsi granché: il valore (stimato sulla carta) del famoso servizio di autisti gestito con una app dello smartphone è crollato di 20 miliardi di dollari nei mesi scorsi, da 68 a 48 miliardi, sull’onda di una serie di scandali. Che vanno dalle denunce di molestie sessuali in azienda all’accusa di aver fatto spionaggio industriale contro la rivale Waymo (Alphabet), dall’aver nascosto un buco nella sicurezza dei suoi dati all’aver usato un programma segreto per eludere i controlli delle autorità. Kalanick ha dovuto dimettersi da Ceo e il debutto in Borsa è rinviato al 2019. A proposito di Ipo, quella di Snap lo scorso marzo è stata una delusione. Il suo fondatore e Ceo Evan Spiegel è uno dei ‘dittatori della Silicon Valley’: per mantenere il controllo assoluto della sua società non ha concesso alcun diritto di voto agli azionisti, e così il titolo è stato escluso dall’indice più rappresentativo della Borsa americana, l’S&P500. Il che è uno dei motivi per cui le quotazioni sono sotto il prezzo dell’Ipo. Gli altri: è finita l’euforia per la app di messaggi effimeri Snapchat e per gli Spectacles, gli occhiali da sole che creano video di dieci secondi da mostrare sulla stessa app; e la crescita del business è rallentata. Le Tesla sono «computer su quattro ruote», dice Elon Musk, il fondatore della compagnia automobilistica che per un breve periodo, lo scorso anno, è arrivata a valere in Borsa più di General Motors (nonostante il suo fatturato sia solo di 7 miliardi di dollari contro i 166 di Gm). Le nuove vetture Model 3s da 35mila dollari dovrebbero essere le prime auto elettriche ‘di lusso’ per le masse, ma la loro produzione ha avuto problemi e le consegne sono in ritardo. Mentre i conti di Tesla continuano ad essere in profondo rosso.