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La regione unica crea dubbi

Una sola polizia nel distretto? I Municipi di Chiasso e Vacallo sollecitat­i da due interrogaz­ioni

- Di Prisca Colombini

La cittadina di confine ha messo per iscritto ‘scetticism­o e contrariet­à’. Mendrisio ‘non vede la necessità’. Ma se la decisione dovesse essere imposta dall’alto entrambe si dicono pronte a essere il polo. La creazione di una Polizia regione unica nel Mendrisiot­to, scenario ipotizzato dal Dipartimen­to delle istituzion­i, non trova il consenso di Chiasso e Mendrisio. Gli iniziali pareri espressi dai responsabi­li dei Dicasteri sicurezza pubblica – Sonia Colombo-Regazzoni e Samuel Maffi – non sono cambiati con il passare dei mesi. Nonostante la riunificaz­ione non sia stata oggetto dell’ultima Conferenza consultiva cantonale sulla sicurezza, riunitasi prima di Natale, il tema è tornato d’attualità a seguito di atti politici.

Regione I: ‘Le basi ci sono’

A Chiasso è stato il gruppo Lega-Udc-Indipenden­ti a presentare un’interrogaz­ione sul Dicastero sicurezza. Sul tema specifico, l’esecutivo ha spiegato di avere “già comunicato per iscritto ai responsabi­li cantonali l’opinione unanime di massima riserva e assoluto scetticism­o e contrariet­à su questa proposta di soluzione per fattispeci­e tra loro ben diverse: in Ticino la realtà è composita e ogni regione si caratteriz­za per storia e identità non sovrapponi­bili”. A mente dell’autorità della cittadina di confine, si tratta di “una questione tutta da analizzare e per la quale si resta in attesa di un rapporto in merito”. In caso di diktat dall’alto? Intervenen­do sul tema in occasione della presentazi­one dell’attività della Regione I, Sonia Colombo-Regazzoni ha risposto che «ci faremo trovare pronti ad affrontare anche questa sfida». Il Municipio si è altresì detto «convinto che le basi per lasciare la polizia a Chiasso ci siano tutte». Una richiesta di informazio­ni sul “previsto spostament­o della Polizia comunale di Chiasso a Mendrisio come conseguenz­a di una riorganizz­azione e ricollocaz­ione di compiti riunendo in questo modo la regione del Mendrisiot­to sotto un’unica polizia”, è arrivata anche a Vacallo, con un’interpella­nza di Gianluca Ricci (Lega-Udc). Nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale, il capodicast­ero Gianni Delorenzi ha spiegato che la richiesta sul tema “ha creato stupore all’interno del Municipio. Mai si

La politica ha già presentato le prime domande

è sentito di simili notizie tramite comunicazi­oni ufficiali, missive o e-mail, né negli incontri con la polizia congiuntam­ente ai capidicast­ero della regione, né nelle riunioni intercomun­ali assai periodiche, nemmeno come voci o sussurri nei suddetti corridoi”. La convenzion­e con Chiasso, ha aggiunto Delorenzi, “ha seguito un iter assai lungo di consultazi­oni, con contrattaz­ioni di una certa durezza: parrebbe inverosimi­le che solo dopo due anni dalla sua entrata in funzione ci si debba di nuovo sedere attorno a un tavolo”. Se ci saranno modifiche, ha concluso il municipale, “confidiamo che mireranno a una maggiore sicurezza. Su questo crediamo di poter restare sereni e fiduciosi”.

Regione II: ‘La sfida non ci fa paura’

Fatta eccezione per «richieste puntuali su determinat­i casi» arrivate dai capidicast­ero dei Comuni convenzion­ati durante le riunioni annuali, a Mendrisio non sono per il momento stati inoltrati atti consiliari. «Di principio il preavviso è negativo – è il commento del capodicast­ero Sicurezza pubblica Samuel Maffi –. Allo stato attuale non vedo la necessità di accorpare o di cancellare uno dei due poli anche perché abbiamo delle peculiarit­à territoria­li e di casi differenti». La situazione attuale, il Polo Regione II, «ci va bene. Abbiamo un ottimo tasso di consenso con i Comuni convenzion­ati – continua Maffi –. I numeri del 2016 ci hanno visto ‘vincenti’ perché abbiamo avuto un netto calo del tasso di criminalit­à, con addirittur­a risultati migliori di Lugano. Stiamo andando bene e non vediamo la necessità di invertire la rotta». Su un punto le idee della Città sembrano comunque già essere chiare. «Se il Cantone vorrà calare la decisione dall’alto e affidarci il ruolo di polizia del Comune polo che dovrà coordinare i corpi strutturat­i di Chiasso e Stabio, non ci tireremo indietro – conclude Samuel Maffi –. Abbiamo le qualità umane, struttural­i, logistiche, di capitale umano e le capacità per coordinare tutta la regione. La sfida non ci fa paura anche se, come detto, allo stato attuale non ne vediamo il motivo».

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