Bianchi: ‘La licenza riconcessa alla compagnia vuol dire che ha garanzie solide’
«Il fatto che abbia ottenuto la licenza dell’Ufac senza restrizioni e illimitata significa che SkyWork ha potuto fornire garanzie solide. D’altro canto, come per le banche, anche per le compagnie aeree le condizioni richieste di solidità finanziaria sono diventate più severe». L’avvocato Emilio Bianchi, presidente del Cda di Lugano Airport Sa (Lasa), si dice tranquillo sull’affidabilità di SkyWork che si è ripresa dal grounding il 1° novembre 2017 (cfr. articolo sopra). «Chiaro che oggi ogni compagnia regionale deve avere una strategia di crescita su mercati di nicchia come la tratta Lugano-Ginevra, molto interessante per i legami fra le due piazze finanziarie», aggiunge Bianchi. Lasa è dunque tranquilla in vista dell’incontro di lunedì 15 gennaio, chiesto dalla Gestione del Consiglio comunale di Lugano, in cui si discuteranno gli ultimi sviluppi legati allo scalo e l’ipotesi di separare in due parti la richiesta di credito di 20 milioni di franchi. Dal canto suo, il presidente del legislativo Marco Jermini non vuole che «si investano soldi pubblici nella struttura senza uno scenario stabile e indicazioni chiare su cosa fare. Se l’aeroporto venisse messo in ordine affinché funzioni in base ai bisogni dei settori congressuali, turistici ed economici, potrebbe andare bene. Ma che gli attori in gioco contribuiscano (Cantone compreso)».
Darwin, passivi per oltre 100 milioni
Intanto, dall’assemblea dei creditori nella sede di Adria Airways a Bioggio, sfumata per mancanza del quorum necessario, emerge che Darwin ha attivi per circa 25 milioni di franchi (pari al valore dei sei aerei Saab di proprietà della compagnia). I passivi toccano invece i 136 milioni di franchi, più altri 1,5/2 milioni per mancati stipendi. Darwin ha crediti per 12 milioni con Alitalia, soldi che non sarà facile recuperare alla luce del probabile fallimento della compagnia italiana. Complessivamente, i passivi di Darwin superano gli attivi di oltre 100 milioni di franchi. L’obiettivo è quello di vendere i sei aerei su cui grava un’ipoteca di oltre 10 milioni e ci sarebbero interessati.