Nessuno è perfetto
New York – La ricerca della perfezione nel corpo, nella mente e nella carriera è un fenomeno in crescita dal 1980 ad oggi tra i giovani universitari, e preoccupa gli psicologi, secondo i quali potrebbe mettere a dura prova la salute mentale dei ragazzi. Lo evidenzia uno studio della York St John University. Gli studiosi hanno esaminato i dati relativi a 41’641 studenti universitari americani, canadesi e britannici che hanno effettuato un test sui cambiamenti generazionali, dalla fine degli anni 80 al 2016. Hanno misurato tre tipi di perfezionismo: quello orientato verso sé stessi, inteso come un desiderio irrazionale di essere perfetti, quello “prescritto socialmente”, relativo alla percezione di aspettative eccessive da parte degli altri, e infine quello orientato verso l’altro, che ci fa avere standard non realistici su altre persone. Le generazioni più giovani hanno riportato punteggi significativamente più alti per ognuna delle forme di perfezionismo analizzate, in particolare di quello prescritto socialmente, aumentato del 33%. Su questo aumento dati ancora da approfondire suggeriscono un ruolo dei social media, che possono rendere insoddisfatti dei propri corpi e aumentare l’isolamento sociale. “I giovani di oggi – spiega Thomas Curran, autore principale dello studio – sono in competizione l’uno con l’altro per soddisfare le pressioni della società ad avere successo e sentono che il perfezionismo è necessario per sentirsi sicuri, socialmente connessi e di valore”. A scapito però in parte di un’influenza sulla salute psicologica, con livelli più alti di depressione, ansia e pensieri suicidi rispetto a un decennio fa.