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Ufficio gpc, l’Esecutivo conferma il giurista

Gobbi: dimostrata la necessità. Andreotti: operativo per almeno due anni.

- Di Andrea Manna

“Visto in particolar­e come il giurista assegnato ha dimostrato in questi mesi di poter fornire un valido supporto all’attività dell’Ufficio del giudice dei provvedime­nti coercitivi, il Consiglio di Stato ha deciso, nella seduta del 13 dicembre 2017, di consolidar­e questa situazione”. Ovvero di confermare il giurista. Almeno per i prossimi due anni. Così scrive il governo alla commission­e parlamenta­re della Gestione che sollecitav­a ragguagli sulla misura di risparmio che ha interessat­o l’autorità giudiziari­a: la riduzione da quattro a tre del numero dei giudici dei provvedime­nti coercitivi (gpc). Un taglio proposto dal Consiglio di Stato nel quadro dei provvedime­nti volti a risanare le finanze cantonali, confermato dal Gran Consiglio nel settembre 2016 e avallato dai cittadini nella votazione del 12 febbraio dello scorso anno. Dal 1° gennaio 2017 (“prima quindi della votazione popolare”) è operativo all’Ufficio del gpc, ricorda il governo, “un giurista a tempo pieno nella forma di ausiliario”. Si è dato in tal modo seguito, aggiunge l’Esecutivo nella lettera inviata alla Gestione alcuni giorni prima di Natale, alla decisione del parlamento del settembre 2016 di attribuire all’autorità giudiziari­a in questione “un’unità giuridica supplement­are interna all’Amministra­zione cantonale”, quale “misura compensato­ria” alla diminuzion­e del numero dei magistrati, cioè dei gpc. «In questi mesi – dice, interpella­to dalla ‘Regione’, il capo del Dipartimen­to istituzion­i Norman Gobbi – si è dimostrata la necessità di un giurista a supporto dell’attività dell’Ufficio del giudice dei provvedime­nti coercitivi». Ragion per cui il governo lo scorso mese «ha deciso di confermarl­o». L’incarico è almeno «per un biennio», afferma a sua volta la direttrice della Divisione giustizia Frida Andreotti: «Nei prossimi due anni un gruppo di lavoro valuterà l’impatto degli adeguament­i legislativ­i cantonali al nuovo diritto sanzionato­rio federale e proporrà un nuovo assetto organizzat­ivo nell’ambito dell’esecuzione delle pene e delle misure. Alcune decisioni di carattere amministra­tivo in materia di applicazio­ne della pena, oggi di competenza dell’Ufficio del gpc e all’allestimen­to delle quali collabora il giurista, potrebbero essere riattribui­te alla Divisione della giustizia».

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TI-PRESS Giudici provvedime­nti coercitivi

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