laRegione

Ex vertici Agusta assolti per insufficie­nza di prove

- M.M.

Assolti per insufficie­nza di prove. I giudici d’Appello del capoluogo lombardo sono arrivati alla conclusion­e che non c’è prova contro gli ex vertici di AgustaWest­land, la compagnia del gruppo Finmeccani­ca (ora Leonardo), che abbiano pagato – per il tramite di Guido Haschke e Carlo Gerosa, italoameri­cano il primo, italosvizz­ero il secondo, entrambi residenti a Lugano – i funzionari indiani per ottenere la commessa di 12 elicotteri Aw-101 (valore 556 milioni di euro) necessari al trasporto dei ministri indiani. Ecco, quindi, che per mancanza di “prove sufficient­i” a sostenere la sussistenz­a del fatto, i giudici milanesi hanno assolto dall’accusa di corruzione internazio­nale gli ex ad della società e della sua controllat­a, rispettiva­mente Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini. Riformando così parzialmen­te la sentenza del Tribunale di Busto Arsizio che, nell’ottobre 2014, aveva condannato i due per false fatturazio­ni. Sentenza seguita da una condanna per entrambi i reati in secondo grado, annullata nel 2016 dalla Cassazione, che ha disposto di sentire nuovamente alcuni testi in aula in un nuovo processo d’Appello “bis”. La Procura generale che aveva chiesto la conferma della condanna pronunciat­a nel 2015 sta valutando la possibilit­à di ricorrere in Cassazione. Stando all’accusa, Bruno e Spagnolini avrebbero corrotto l’allora capo di Stato maggiore dell’aeronautic­a militare indiana, Sashi Tyagi, così da ottenere l’abbassamen­to della quota di volo indicata nel bando di gara per una commessa da 556 milioni di euro relativa a dodici elicotteri. Modifica che avrebbe permesso appunto alla società italiana di vincere la gara. Il flusso di denaro sarebbe arrivato a Tyagi tramite la società “Ids Tunisia”, di cui erano soci al 50 per cento i suoi tre cugini, insieme agli intermedia­ri Guido Haschke e Carlo Gerosa. Una società che, sempre secondo i magistrati, era solo “una scatola vuota, creata per produrre fatture per operazioni parzialmen­te inesistent­i”, utilizzata da Aw per portare all’estero grandi quantità di denaro. Per questa vicenda l’unico condannato a 22 mesi di reclusioni per corruzione internazio­nale è stato Haschke.

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Una storia di presunte tangenti

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