Non si voterà sul segreto bancario interno
Non si voterà sul mantenimento del segreto bancario per i contribuenti svizzeri: il comitato promotore dell’iniziativa popolare ‘Sì alla protezione della sfera privata’ ha infatti ritirato la sua proposta di modifica costituzionale. Con la rinuncia definitiva alla revisione del diritto penale fiscale nell’ultima sessione delle Camere federali l’obiettivo principale è stato raggiunto e una votazione popolare sarebbe superflua, hanno indicato gli iniziativisti, che promettono comunque di rimanere vigilanti e di continuare a lottare contro qualunque attacco al segreto bancario all’interno del Paese. Il comitato ricorda che sono stati gli sviluppi politici e legislativi a portare al lancio dell’iniziativa, nel 2013, che mirava a mantenere – così era stato detto – la relazione di fiducia fra Stato e cittadino. Si trattava di una reazione a un progetto dell’ex consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf: l’allora ministra delle Finanze voleva permettere alle autorità tributarie dei cantoni di esigere dalle banche informazioni anche in caso di sottrazione fiscale e non soltanto di frode. «Un cambiamento del diritto penale fiscale che avrebbe permesso di allineare le norme interne a quelle internazionali a cui la Svizzera ha aderito e si è impegnata a far rispettare aderendo allo scambio automatico d’informazioni», fa notare Paolo Bernasconi, professore di diritto bancario al Centro di studi di Vezia. I contribuenti svizzeri con conti all’estero e quelli residenti all’estero con conti in Svizzera, infatti, non sfuggiranno allo scambio automatico d’informazioni. «Rimanendo così le cose ci sarà quindi una disparità di trattamento tra gli stessi contribuenti svizzeri. Proprio quello che il Consiglio federale voleva evitare», aggiunge il professor Bernasconi. In consultazione 21 cantoni avevano sostenuto la proposta fatta propria dal governo: confrontato con un’ondata di critiche a destra l’esecutivo ha però ritirato il progetto. In dicembre entrambi i rami del Parlamento hanno approvato una mozione che chiede al Consiglio federale di rinunciare formalmente alla controversa revisione. Un passo volto proprio a far sì che l’iniziativa fosse ritirata.