Presto la consegna delle firme
Un successo la petizione contro il licenziamento delle addette alle pulizie del Comune di Losone Intanto Locarno torna ad assegnare i servizi a impiegate interne, rinunciando alla privatizzazione decisa anni or sono. E così la Città risparmia.
Saranno consegnate verosimilmente nel corso di settimana prossima alla cancelleria comunale di Losone le firme contro il licenziamento di quattro addette delle pulizie comunali. Il Municipio alcune settimane fa ha infatti deciso di privatizzare il servizio per ridurre la spesa. La vicenda ha suscitato scalpore e vive reazioni su più fronti. Alle quattro donne, che da anni lavorano alle scuole elementari e in diversi altri stabili (tra cui la cancelleria comunale e gli uffici della Polizia locale e dell’Autorità regionale di protezione), era stata annunciata la rescissione del contratto, prevista nel corso del 2018, con un preavviso di tre mesi. L’intenzione dell’autorità è di appaltare le pulizie a una ditta privata, con un risparmio per le casse pubbliche. Subito le quattro impiegate, affiancate da altre quattro colleghe che vengono sollecitate su chiamata quando necessario, si erano mosse a difesa del loro impiego e contro la privatizzazione del servizio. Sono così state raccolte sottoscrizioni (a quanto ci risulta sarebbero diverse centinaia, forse addirittura un migliaio), che presto verranno consegnate all’autorità comunale. I firmatari, in sostanza, chiedono al Municipio di rivedere la sua decisione: “Questo saggio cambiamento di idea permetterà di evitare il peggioramento delle condizioni di lavoro sul territorio comunale, salvaguardando i posti di lavoro pubblici. Eviterà un incomprensibile risparmio sulle fasce più deboli delle lavoratrici e dei lavoratori dell’amministrazione comunale e, non da ultimo, il mantenimento della qualità del servizio”. Nel comune si è mossa anche la Commissione del personale, che avrà un’ulteriore riunione giovedì prossimo. Pure il Consiglio comunale, che si è riunito nel corso del mese di dicembre, aveva deciso di votare una risoluzione per chiedere al Municipio di fare dietrofront. In quell’occasione, rispondendo alle domande poste da alcuni membri del legislativo, il sindaco Corrado Bianda aveva assicurato che l’esecutivo era disposto a valutare eventuali nuovi elementi. Per ora la posizione non è cambiata; comunque il concorso per l’assegnazione dell’appalto non è ancora stato pubblicato.
C’è chi fa il contrario
Anche Locarno in questo periodo sta vivendo dei cambiamenti nello stesso settore. Ma si sta muovendo nella direzione opposta rispetto a Losone. La maggior parte dei lavori di pulizia è eseguita da personale interno (istituto
per anziani San Carlo compreso). Qualche anno fa Palazzo Marcacci era stato assegnato a un ditta privata. Ora – dopo valutazioni approfondite e attente riflessioni –, la Città è tornata sui suoi passi e dal primo gennaio di quest’anno anche la sede del Comune affacciata su Piazza Grande verrà tenuta pulita da
personale interno. Essendoci la necessaria “massa critica” è stata pure creata la figura della coordinatrice del team, che si occupa di ottimizzare il servizio. Una manovra che, a quanto ci è stato riferito, porterà addirittura a dei risparmi. Difficile capire, quindi, come mai Losone privatizzando ci guadagna, mentre Locarno no. Ricordiamo, in conclusione, che la decisione di Losone prevede un piano sociale, con la riassunzione da parte dell’eventuale ditta privata appaltatrice delle quattro addette alle pulizie e con una compensazione comunale di eventuali differenze salariali per due anni.