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Bosco, un bel bottino nevoso

Ottimo il bilancio delle vacanze natalizie, con punte record. E a Carnevale spuntano i confederat­i Picchi di oltre 1’500 primi passaggi giornalier­i, anche se il meteo non ha sempre dato una mano. La stagione, grazie alla neve e alle super offerte, è part

- Di David Leoni e Davide Martinoni

Natale sulla neve per migliaia di sciatori. Un afflusso atteso perché c’erano tutte le premesse. Le località invernali ticinesi sono state letteralme­nte prese d’assalto dopo le super nevicate di dicembre. Giornate di “fuoco” si sono avute anche a Bosco Gurin, dove grazie al bel tempo sono state registrate medie di oltre 1’500 passaggi giornalier­i sugli impianti che non si vedevano più da un decennio a questa parte. Le code alle casse e ai mezzi di risalita sono state ampiamente ricompensa­te con piste perfette, coltre bianca abbondante (e scesa al momento giusto) e paesaggi da favola. Buona anche l’occupazion­e delle strutture alberghier­e e dei ristoranti del paese. Merito innanzitut­to della coltre bianca – osserva Giovanni Frapolli, proprietar­io degli impianti della località walser –, abbondante, come pure delle super offerte promoziona­li legate agli skipass stagionali che hanno risvegliat­o l’interesse e la voglia di infilare sci e snowboard ai piedi nei ticinesi. Purtroppo, però, è mancato il sole, soprattutt­o settimana scorsa, altrimenti il già ricco “bottino nevoso” avrebbe potuto essere ancor maggiore. Il cielo coperto e piovoso dell’Epifania ha infatti scoraggiat­o la maggior parte degli utenti a spostarsi nelle località sciistiche. Il prossimo segno positivo dovrebbero lasciarlo le vacanze di Carnevale: «Abbiamo già raggiunto un grado di occupazion­e delle nostre strutture ricettive vicino al 90%! La metà della clientela, è bene rimarcarlo, è costituita da confederat­i. Questo sta ad indicare che l’immagine del nostro cantone invernale, grazie agli sforzi compiuti da Ticino Turismo e da tutti gli operatori del ramo, sta cambiando. Lo svizzero tedesco non scende più al Sud delle Alpi unicamente per gustarsi il lago, i borghi e i centri wellness. Sa che può trovare, senza spostarsi tanto, anche impianti di risalita e piste da sci». A proposito di turismo tra sport, natura e wellness (o di villeggiat­ura, che dir si voglia), da aggiungere che Bosco Gurin sta per avviare un progetto di rilancio anche in questo ambito: «Oggi mancano strutture di cura e beneficio per il corpo. Stiamo cercando investitor­i disposti a darci una mano e che credano, come il sottoscrit­to, nello sviluppo del nostro territorio periferico». Non può mancare, da parte dell’imprendito­re bellinzone­se, la consueta stoccata agli scettici sul futuro dello sci in Ticino. In

particolar­e allo studio commission­ato alla Grischcons­ulta Sa incaricata nel 2008 dal governo di radiografa­re la situazione degli impianti di risalita: «Non hanno capito, questi “specialist­i”, che per lo sci in Ticino c’è un futuro e che esso può portare un aiuto alle fragili economie vallerane. Sono trascorsi 10

anni e i fatti mi danno, una volta ancora, ragione».

Cardada frantuma ogni record

Intanto, a fine anno la stazione di Cardada ha fatto registrare un risultato mai visto prima: 148’796 passaggi in funivia, ovverosia il 20% in più rispetto al primato precedente, che risale fra l’altro al 2016 (118’370). Benissimo, anche, il segmento invernale, con un +300 passaggi nelle sole festività natalizie, per un totale parziale di circa 3’000 clienti. La parte del leone l’hanno fatta come sempre, sull’anno, i confederat­i.

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Un gioiellino che sembra piacere sempre più anche agli svizzero-tedeschi

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