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Un articolo di legge pro verde

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Il sasso nello stagno, i Verdi, lo avevano già lanciato quasi 3 anni orsono. E da allora attendono una risposta alla loro interrogaz­ione sugli ‘Spazi verdi per i nostri figli’. Così nei giorni scorsi il gruppo, per voce di Tiziano Fontana e Claudia Crivelli Barella, è tornato alla carica. In gioco, agli occhi dei due consiglier­i comunali, del resto, c’è l’applicazio­ne di un articolo della Legge edilizia, il 27, che non solo dà modo di allestire altre aree di svago a beneficio dei cittadini, ma permette altresì di riscuotere dei tributi utili a realizzare spazi verdi pubblici. Insomma, l’interesse pubblico, fanno notare i due esponenti dei Verdi, risulta essere “chiaro”. Resta da capire se e come la città applica questo articolo di legge. Innanzitut­to, cosa prevede? I proprietar­i di stabili residenzia­li con più di 5 appartamen­ti sono tenuti a creare “sufficient­i aree di svago, soleggiate e discoste dal traffico, da destinare durevolmen­te a tale scopo” si legge. Se questa possibilit­à non esiste, quegli stessi proprietar­i devono pagare al Comune “un adeguato tributo da destinare alla formazione di aree di svago pubbliche”. E qui, invitano i Verdi, non resta che fare un po’ di conto. Anche perché, osservano, “in questi ultimi due anni sono state inoltrate numerose domande di costruzion­e che rientrano nella casistica”. La curiosità cresce. In questi quasi 3 anni, domandano Fontana e Crivelli Barella, quante richieste sono state presentate? E quante hanno staccato una licenza edilizia? Ma soprattutt­o, in quanti casi si è prevista la formazione di aree di svago e in quanti si sono imposti i tributi? Ancora, sono state concesse delle deroghe, e per quali motivi? Infine, “qual è la somma totale degli “adeguati tributi” percepita negli ultimi dieci anni”?

Ecocentro chiuso, ‘disattenzi­one’

Tutta colpa di un «inghippo» e di un po’ di «disattenzi­one». Il primo a fare ammenda è il sindaco Carlo Croci. È vero, il 2 gennaio l’ecocentro comunale è rimasto chiuso. Se ne sono accorti quanti, come rilevato da un’interpella­nza di IaS, si sono presentati ai cancelli. «Come indicato dal Fronte unico sindacale, si è concesso un congedo al personale, ma non si è provveduto a rivedere l’informazio­ne. Correggere­mo il tiro».

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