‘No Billag’ e l’ipocrisia liberal-conservatrice
Il 2 gennaio scorso, il ‘Tages-Anzeiger’ ha pubblicato online un interessante articolo sull’iniziativa “No Billag”, dove viene spiegato come quest’ultima sia nata in un bar di Zurigo, a margine di una discussione fra tre esponenti dei locali giovani liberali. L’iniziativa sarebbe la loro risposta alla domanda “com’è possibile migliorare la vita delle svizzere e degli svizzeri?”. Il comitato promotore, composto da vari esponenti del panorama politico liberal-conservatore, si erge a paladino delle famiglie, sottolineando come una vittoria del “sì” andrebbe a sgravarle dal pagamento del canone (ca. 450 fr. all’anno), permettendo loro di usare la somma risparmiata per altri scopi. Fin qui nulla di sbagliato, ma se si pensa che nel 2017 la rata mensile (!) della cassa malati obbligatoria ha raggiunto la soglia record di 447 fr. pro capite (dati medi dell’Ufficio federale di statistica per le persone con 26 anni o più), ecco che l’eliminazione del canone non sembra poi questo gran risparmio. Questo ragionamento, impregnato sì di una buona dose di benaltrismo, costituisce un esempio significativo di come i rappresentanti della politica liberal-conservatrice non abbiano un reale interesse a ridurre in modo serio i costi a carico delle famiglie, soprattutto in quei settori dell’economia privata in cui hanno le cosiddette “mani in pasta”, come appunto quello delle casse malati. La loro ipocrisia sta proprio qui. Il ruolo della Srg Ssr quale società d’informazione è indispensabile. Certo, è utopico pensare che l’attività giornalistica possa essere completamente oggettiva, ma il finanziamento statale è l’unica possibilità per garantire una certa trasparenza e pluralità dell’informazione. Elementi che non sono invece garantiti dagli interessi individuali del tycoon dei media di turno.
Raphaël Scacchi, Bellinzona Le lettere dei lettori sono da inviare compilando il formulario al seguente indirizzo: www.laregione.ch/lettere/invia. Devono essere personali e inoltrate con nome, cognome, domicilio e recapito telefonico reperibile per il necessario controllo. In mancanza dei dati la lettera sarà bloccata. Ogni lettera viene pubblicata con la firma dell’autore, salvo gravi controindicazioni accettate dal giornale. Scritti anonimi sono cestinati. Interlocutore è il giornale. Sono da evitare riferimenti a persone terze. Non verranno pubblicate lettere che coinvolgono privati cittadini. Sono escluse le “lettere aperte” se non in casi eccezionali. Scritti manifestamente infondati, non redatti in termini urbani, ingiuriosi od offensivi non saranno pubblicati. Comunicati, prese di posizione ufficiali sono di regola trattati in cronaca. La redazione si riserva di accorciare i testi. Gli scritti pubblicati non impegnano il giornale. Viene data assoluta priorità alle lettere indirizzate esclusivamente al nostro giornale.