La maggioranza, non si può vietare l’alcol agli asilanti
I richiedenti l’asilo presenti nei centri di registrazione, come a Chiasso, devono restare astemi per tutto il soggiorno. Perché spesso, ubriachi, dimostrano “atteggiamenti molesti e aggressivi”. È quanto chiedeva una mozione presentata nel 2011 da Lorenzo Quadri, poi ripresa da Michele Guerra, entrambi della Lega dei Ticinesi. Ieri in Commissione della legislazione sono stati firmati due rapporti. Il primo, la maggioranza, redatto da Michela Delcò Petralli e sottoscritto da gran parte dei deputati del Plr, Ppd, Ps e Verdi. Il secondo, la minoranza, redatto da Andrea Giudici e sottoscritto dai deputati della Lega, della Destra e da Nadia Ghisolfi (Ppd) con riserva. La maggioranza sposa le tesi del Consiglio di Stato (dove siedono due leghisti su cinque) che propone di respingere la mozione perché la gestione dei richiedenti l’asilo è di competenza federale, mentre la tutela dell’ordine pubblico spetta ai Municipi. A tutto ciò, secondo la maggioranza, va poi aggiunto che “sarebbe difficilmente applicabile un divieto di vendita di alcolici ai maggiorenni richiedenti l’asilo [per i minorenni è già in vigore, generalizzato, ndr], non solo per un’evidente disparità di trattamento rispetto ai maggiorenni svizzeri e stranieri, turisti o residenti, ma anche per l’impossibilità di riconoscere lo statuto ‘speciale’ da parte dei commercianti o dell’esercente”. Un divieto in questo senso, insomma, sarebbe facilmente aggirabile e dunque inutile. Dopodiché si ricorda che negli ultimi anni sono state introdotte alcune misure per meglio gestire gli asilanti, come il progetto pilota sul lavoro d’utilità pubblica introdotto a Chiasso, che ha migliorato i rapporti fra residenti e richiedenti. Di parere opposto la minoranza, per la quale il divieto proposto dalla mozione “non può ritenersi arbitrario siccome giustificato da effettivi disordini” verificatisi nel 2011. Così come non ci sono problemi, sempre secondo la minoranza, anche sotto il profilo della parità di trattamento perché lo stato del richiedente l’asilo è comunque particolare e si distingue “dagli altri cittadini svizzeri o con un permesso di soggiorno valido”. I due rapporti dovevano essere discussi dal Gran Consiglio questo mese, ma nella tarda serata di ieri Guerra ha annunciato il ritiro della mozione.