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Iragna: stop alla deponia

Il Municipio di Riviera interviene bloccando il riutilizzo di materiale di ripiena Prosegue la lotta del Comune agli abusi nelle cave. Per Cresciano si attende il preavviso alla variante Pr. Gli inerti depositati erano ‘puliti’.

- Di Mattia Cavaliere

Ordine immediato di sospension­e lavori alla cava Maurino di Iragna. I sospetti del Municipio di Riviera, di cui avevamo riferito verso la fine di novembre, si sono dunque rivelati fondati. La terra impiegata per consolidar­e una pista di accesso realizzata per raggiunger­e l’area estrattiva proviene infatti, secondo le autorità, da altri siti, esterni alla cava, in violazione alla licenza di costruzion­e rilasciata dal Municipio guidato dal sindaco Raffaele De Rosa, la quale era vincolata al riutilizzo di materiale in loco. La decisione, come indica alla ‘Regione’ il capodicast­ero Edilizia pubblica e privata Ivan Falconi, che aveva voluto accertarsi personalme­nte dell’intenso viavai di camion dalla cava in questione, non è però ancora cresciuta in giudicato: il termine imposto a chi ha commesso l’abuso per far valere le proprie ragioni contro lo stop ingiunto scade tra qualche settimana. Nessun riscontro per ora sull’eventualit­à di infliggere una multa ai responsabi­li dell’abuso che ha comportato, si sospetta, altresì un indebito arricchime­nto. Non è noto neppure se il materiale, usato in questo caso per la ripiena, fosse contaminat­o.

Piccoli passi avanti pure per altre situazioni simili, di cui abbiamo riferito. L’accordo raggiunto in dicembre dal Municipio di Riviera (più Cantone) con il titolare di un’impresa attiva nella gestione inerti (la Ptm), per lo stop di una deponia provvisori­a sempre a Iragna, è stato rispettato. L’azienda citata attende

il preavviso cantonale, previsto in queste settimane, alla variante di Pr per il sedime di Cresciano della ex Antonini, dove il Municipio aveva posto le transenne arrestando anche qui lo scarico di materiale di ripiena – che, è confermato, risulta pulito – in un buco, preesisten­te, di 75mila metri cubi. Nessuna novità per contro a Giornico dove, in zona Manda Polac, si era pure constatato un viavai sospetto di camion con deposito di materiale di scavo, che aveva portato Municipio e Sezione forestale ad avviare una procedura di contravven­zione per modifica di conformazi­one terreni e taglio piante.

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TI-PRESS Spesso a destare l’attenzione è l’intenso viavai di camion

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