Stabio: effetto Superstrada
Il Municipio chiede al Cantone di aggiornare l’esame di impatto ambientale, datato 2001 Nel ’98 il Tribunale federale aveva ritenuto il Rapporto lacunoso. L’esecutivo: ‘Bisogna poter valutare i pro e i contro sul nostro territorio’.
Si può dire che a Stabio, stavolta, la rotaia ha battuto la gomma. Mentre il treno della Stabio-Arcisate ce la sta mettendo tutta per prendere velocità (e conquistare pendolari), il progetto della Superstrada Stabio est-Gaggiolo resta nel limbo. Uno ‘status’ che, da un lato, non spiace ai contrari – da sempre fan della linea ferroviaria transfrontaliera –, dall’altro fa arrovellare i favorevoli. In mezzo c’è il Comune di confine, deciso a sapere, dati alla mano, che ripercussioni concrete avrà l’opera sul paese. Il progetto originario elaborato dal Cantone, infatti, è invecchiato e l’impatto ambientale oltre a essere datato (risale al 2001) non risponde più alle aspettative locali. Prima di Natale il Municipio ha quindi preso una decisione: chiedere al Consiglio di Stato di aggiornare il dossier. Solo così, motiva lo stesso esecutivo rispondendo alle sollecitazioni del consigliere comunale del Ppd Mattia Rossi, si darà modo ad autorità e cittadinanza di “costruirsi un’opinione su un documento che permetta di valutare le conseguenze positive e negative che questo nuovo collegamento porterà nel nostro territorio”. Il timore dichiarato è che senza i “dovuti e necessari approfondimenti” si rischia di cadere nell’ideologia. Come dire, meglio pronunciarsi con cognizione di causa, qui e sulla terza corsia autostradale. E Stabio lo farà (su entrambi i fronti) non appena in possesso delle necessarie informazioni. Nel frattempo, la missiva è stata recapitata al Dipartimento del territorio, che risponderà entro fine mese ci fa sapere Diego Rodoni, capo dell’Area operativa Sottoceneri. Ad oggi le certezze, dunque, sono due: la prima è l’inclusione dell’arteria nei vari gradi della pianificazione, la seconda è il parere espresso nel 1998 dal Tribunale federale sul Rapporto d’impatto ambientale, riconosciuto come lacunoso. Dal profilo tecnico, oggi l’esame di impatto ambientale sulla Superstrada è ancora valido? «Un documento redatto a inizio anni Duemila, a fronte di tutti i cambiamenti vigenti a livello di leggi e ordinanze, in particolare per quanto riguarda la strada, è più che probabile che non sia più attuale – ci conferma Rodoni –. Bisognerà metterci mano. D’altra parte, un tale Rapporto accompagna sempre un progetto». Intanto, il tempo passa. «A livello cantonale – ribadisce il capoarea – siamo fermi da diversi anni. Ora poi c’è la decisione di passare il tutto alla Confederazione. Passaggio che porta con sé pure delle modifiche legislative. Non ci si appoggerà sulle stesse basi legali per pubblicare il progetto o ottenere la licenza edilizia: si farà riferimento alla Legge sulle strade nazionali». A scandire la tempistica, di recente, dando seguito agli interrogativi del deputato Ppd Marco Romano, è stato lo stesso Consiglio federale. Fino al 2019, quindi sino all’ufficializzazione del nuovo decreto sulla rete delle strade nazionali, il collegamento destinato a completare l’arteria che avvicina Mendrisio a Stabio resterà di competenza cantonale. Solo dal 2020 la questione diventerà federale, e a tutti gli effetti. A quel punto sarà ancora da definire il grado di priorità con il quale verrà finanziata e realizzata la circonvallazione, che al momento si posiziona al diciannovesimo posto in un elenco di 22 progetti nazionali. La transizione verrà dunque gestita in accordo fra Cantone e Confederazione, nell’attesa di veder pubblicati i piani definitivi, solo però una volta liberati i crediti necessari. L’Ufficio federale delle strade (Ustra) coadiuverà le attività avviate dal Cantone, parola di Berna. Sta di fatto che stando al Pam3, il Programma di agglomerato di terza generazione del Mendrisiotto, la Superstrada se verrà allungata, lo sarà in trincea. Non a caso in tal senso il Municipio di Stabio ha domandato anche alla Commissione regionale dei trasporti di prendere posizione. Soprattuto alla luce dei suoi desiderata consegnati all’Ustra. Insomma, l’idea di un tracciato ‘coperto’ farà breccia a livello federale? Eppoi il Dipartimento del territorio valuterà di declassare la strada cantonale? Quello della ‘Spa 394’ rimane un capitolo quanto mai aperto.