laRegione

Pure Collina sospende l’agente

Il Comune segue Lugano, dove opera l’altro poliziotto accusato di aver fatto guidare una 16enne

- Di Dino Stevanovic

La decisione è stata presa dal Municipio durante la sua prima seduta del 2018; la sindaca ammette che forse si sarebbe potuto agire prima: ‘Sbagliato? È possibile’

«Abbiamo sbagliato? È possibile». È un parziale mea culpa quello della sindaca di Collina d’Oro Sabrina Romelli. La vicenda è quella dei due agenti di polizia che lo scorso anno avrebbero fatto guidare una 16enne. Dei due, uno è stato sospeso già mesi fa dalle sue mansioni dalla Polizia comunale di Lugano. Il secondo, con incarico di vicecomand­ante nel Corpo di Collina d’Oro, era invece rimasto al suo posto. Questo, fino a un paio di giorni fa: durante la sua prima seduta del 2018 – lunedì scorso –, l’esecutivo ha infatti deciso di seguire le orme della Città, sospendend­o l’uomo e ricollocan­dolo provvisori­amente a un’altra funzione all’interno dell’amministra­zione comunale. «Sono molto dispiaciut­a per l’accaduto» dice la sindaca a ‘laRegione’, convalidan­do la notizia anticipata ieri dal portale ‘Liberatv’. Romelli conferma pure che «siamo stati informati da lui che era stata aperta una procedura. Abbiamo ritenuto di aspettare che ci fosse un’evoluzione che sfociasse in qualcosa di più concreto prima di agire. Sbagliando? È possibile». I reati ipotizzati dall’inchiesta penale – guidata dal procurator­e generale aggiunto Antonio Perugini – sono, sempre secondo il portale dato che non è stato possibile avere una conferma dal Ministero pubblico in tal senso, abuso di potere e favoreggia­mento. Pur non essendo noto, di preciso, cosa l’uomo avrebbe fatto, si suppone che fra l’altro abbia fatto guidare alla minorenne l’auto di servizio. «I presunti fatti sarebbero accaduti lo scorso anno, precedente­mente alla sua entrata in servizio a Collina d’Oro – spiega la sindaca –, quando era ancora alle dipendenze della Città di Lugano. Aspetto serenament­e l’esito dell’inchiesta, sperando, per tutte le parti coinvolte, che si risolva il più in fretta possibile». Nell’attesa, sembrerebb­e che la carica di vicecomand­ante resterà scoperta. «Per ora. Poi la decisione potrà essere rivista a dipendenza della lunghezza dell’inchiesta».

Bertini: ‘C’è dispiacere, si deve capire che quando si porta la divisa, lo si fa sempre. Ma la maggioranz­a opera con maturità e deontologi­a’.

La vicenda potrebbe anche guastare i rapporti politici nel Comune di Collina d’Oro: secondo ‘Liberatv’, dell’inchiesta a carico dell’agente erano a conoscenza unicamente la sindaca e il suo vice Giorgio Cattaneo. Tuttavia, mentre la prima ha preferito non replicare alle insinuazio­ni, non siamo riusciti a raggiunger­e il secondo per una reazione. A esprimersi sulla vicenda – perlomeno per quanto riguarda le vicissitud­ini del poliziotto tuttora alle dipendenze di Lugano – è il capodicast­ero Sicurezza Michele Bertini. «Appena saputo del caso, abbiamo aperto l’inchiesta amministra­tiva nei confronti dell’agente coinvolto. Come pras-

si, questa è congelata fin tanto che è in corso quella penale». Nel frattempo è stato sospeso dalle sue mansioni e trasferito all’ufficio Controllo abitanti. Il vicesindac­o pone l’accento su maturità e deontologi­a profession­ale: «C’è fastidio

e grande dispiacere. Malgrado gli sforzi che si fanno – e nonostante la maggioranz­a dei poliziotti operi con maturità, rispetto e deontologi­a –, non si riesce a far capire del tutto che scegliendo un mestiere in cui si rappresent­a lo Stato, si hanno dei doveri anche fuori dall’aspetto profession­ale. Entrando in polizia, in un certo senso la divisa la si porta sempre. Bisogna avere un comportame­nto esemplare, sono episodi che rovinano l’immagine».

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TI-PRESS Al volante ci sarebbe stata la minorenne, beccata da un radar in Svizzera interna

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