laRegione

Per una carica di municipale accessibil­e a tutti!

- Di Alberto Casari, consiglier­e comunale, Bellinzona

Negli scorsi giorni, le cittadine ed i cittadini di Bellinzona hanno ricevuto al loro domicilio il materiale di voto per esprimersi sul Regolament­o Comunale della Città di Bellinzona, approvato dal Consiglio Comunale e referendat­o dalla strana accoppiata Lega/Udc/Mps. Con l’aggregazio­ne di 13 comuni a Bellinzona si è creata una nuova entità, un nuovo comune, che non può essere paragonato ad uno dei 13 comuni preesisten­ti. Pertanto nemmeno l’onorario dei municipali può essere paragonato con quanto percepivan­o gli allora municipali di Bellinzona o Giubiasco, tantomeno con quelli di Gnosca piuttosto che Sementina. Se nella realtà precedente all’aggregazio­ne in molti comuni l’attività di municipale era svolta in gran parte fuori dal tempo di lavoro, con l’eccezione di Bellinzona e probabilme­nte di Giubiasco, ora, nella nuova entità che conta ben 43’900 abitanti, ciò non è più possibile. Immaginare di avere un Municipio che si impegni seriamente alla cosa pubblica a titolo quasi benevolo e nel tempo libero, non è immaginabi­le. Oggi più che mai, la città necessita di municipali impegnati. Per far ciò è giusto che la loro funzione, come tutte le altre, sia giustament­e indennizza­ta. Va detto che nell’onorario dei municipali, non è prevista la previdenza sociale (cassa pensione), fatto salvo i contribuit­i obbligator­i (Avs). Sta quindi ad ognuno di loro il compito di provvedere individual­mente a piani previdenzi­ali. Alla fine della legislatur­a, ogni avente diritto di voto potrà esprimersi democratic­amente e, se ritenuto necessario,

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