‘Enzo Ferrari, sagace, attento e spiritoso’
Con Enzo Ferrari, imprenditore, dirigente sportivo, pilota nonché storico fondatore della omonima casa automobilistica, Ercole Colombo ha avuto un buon rapporto, credo, particolare. «Io ero un ragazzino intimidito dal Commendatore, mica potevo andare ad abbracciarlo, anche se per me era un mito vivente. Lo ammiravo per come sapeva gestire le situazioni, per il suo essere sagace e anche per il senso della battuta. Bastava uscire di un millimetro dal seminato che venivi subito bastonato a parole, con una velocità micidiale. Nel 1979 vinsi il premio “Dino Ferrari” che allora per un fotografo era come vincere l’Oscar, visto che era Drake in persona a consegnarlo. Mi ero anche messo a scrivere per la ‘Gazzetta dello Sport’ per un certo periodo: accadde che in Brasile durante dei test fossi l’unico, lì. Rientrai a casa e lo incontrai, mi venne incontro sorridendo e mi disse: “Caro Colombo, scriva più spesso che lei è più equilibrato di tanti suoi colleghi”. In un’altra occasione mi redarguì per una fornitura alla Minardi del propulsore Dino di Formula 2 perché scrissi che un motore che portava il nome del figlio tanto amato doveva vincere, e non essere così scarso. La chiamata al telefono fu un vero “cazziatone” dei suoi, però a Misano qualche tempo dopo Leoni vinse una gara».