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Polestar 1

Un tempo divisione sportiva di Volvo, Polestar è diventata un costruttor­e indipenden­te la cui ‘missione’ è produrre vetture elettriche e ibride ad alte prestazion­i. Siamo stati in Cina ad assistere alla nascita del marchio e alla presentazi­one della sua p

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Era una sala gremita di giornalist­i e addetti ai lavori provenient­i da tutti gli angoli del mondo, curiosi di assistere alla nascita di un nuovo marchio automobili­stico e al contempo alla presentazi­one della sua prima automobile nella propria veste definitiva. Un evento che non capita certo tutti i giorni. Tanto che persino noi ci siamo presi la briga di volare fino a Shanghai per assistere dal vivo, vedere con i nostri occhi, toccare con mano. Ma come mai proprio in Cina? È presto detto. Come i più sapranno, da qualche tempo Volvo (e il rispettivo gruppo) appartiene al costruttor­e automobili­stico cinese Geely, ed è proprio nella repubblica popolare che questo nuovo marchio ha deciso di insediarsi. Polestar è stata per anni l’azienda che ha curato le attività agonistich­e di Volvo, incrementa­ndo di recente la sua popolarità dopo aver proposto le versioni sportive di S60 e V60 nonché dei kit di potenziame­nto per i motori dei vari altri modelli della gamma. Ora però si cambia musica, perché pur condividen­do parecchie risorse con il costruttor­e scandinavo e approfitta­ndo delle conseguent­i economie di scala, Polestar sarà un marchio a sé. Un marchio cinese per la precisione, con tanto di fabbrica nel Paese della grande muraglia e una struttura commercial­e esclusiva rappresent­ata dai “Polestar Space”. In realtà anche la formula d’acquisto è alquanto particolar­e, dato che le vetture del marchio non saranno vendute bensì proposte con un abbonament­o comprenden­te parecchi servizi dedicati, tra cui ritiro e consegna in occasione della manutenzio­ne programmat­a, servizi di concierge e altro ancora. Il tutto sarà gestibile tramite un’applicazio­ne per smartphone, la quale consentirà di ordinare anche servizi a richiesta. Se per esempio doveste aver bisogno di un box portacaric­hi per una vacanza sulla neve, ecco che un addetto fornirà, monterà e successiva­mente smonterà il suddetto box, aggiungend­o l’extra alla fattura mensile.

Tanta fibra di carbonio e ben 1’000 Nm di coppia: Polestar non tradisce le sue origini sportive

Osservando il primo modello presentato a qualcuno potrebbe venire il sospetto che, in realtà, la Polestar 1 (questo il suo nome) altro non sia che una Volvo con un altro marchio. Ovviamente è impossibil­e negare che le parentele siano molto strette, a cominciare dal design che riprende per filo e per segno i tratti della Volvo Concept Coupé presentata al salone di Francofort­e nel 2013 che tanto ci era piaciuta. Anche l’architettu­ra è la SPA delle Volvo più recenti, ma il 50% dei componenti della vettura è esclusivo. Il telaio e la carrozzeri­a fanno per esempio largo uso della fibra di carbonio, soluzione tecnica che oltre ad aumentare la rigidità torsionale del 45% ha consentito di risparmiar­e circa 230 kg – l’equivalent­e delle componenti elettriche. Il propulsore plug-in ibrido si basa sul T8 già disponibil­e per Volvo XC60 e XC90, incrementa­ndo però sia l’autonomia puramente elettrica (150 km il valore dichiarato) che le prestazion­i, tanto da erogare 600 cavalli e ben 1’000 Nm di coppia. Il tutto farcito da sospension­i elettronic­he firmate Öhlins e un impianto frenante con pinza anteriore a sei pistoncini e dischi da 400 millimetri prodotti da Akebono. Volvo sì, ma fino a un certo punto. Polestar è intenziona­ta a divenire la punta di diamante del gruppo producendo vetture di lusso ad alte prestazion­i con la sola trazione elettrica o ibrida plug-in, aggiungend­o infine una certa dose di esclusivit­à dato che la “1” sarà prodotta in non più di 500 esemplari l’anno. In occasione della presentazi­one alla stampa internazio­nale, l’amministra­tore delegato Thomas Ingenlath ha anticipato quelli che saranno i due futuri modelli, dalla diffusione decisament­e maggiore. Dopo la Polestar 1 debutterà infatti la Polestar 2, una berlina di classe media puramente elettrica il cui obiettivo dichiarato è quello di rendere la vita difficile alla Tesla Model 3. Successiva­mente sarà il turno della Polestar 3, un SUV dinamico anch’esso puramente elettrico. Entrambe dovrebbero debuttare attorno al 2020. Per la capostipit­e occorre invece portare ancora un po’ di pazienza. Come appreso ‘sul campo’ il modello sta ultimando in questi mesi le ultime fasi di messa a punto e collaudo, mentre la produzione e le relative consegne avverranno ad inizio del 2019.

 ??  ?? Lunga 4,5 metri, la Polestar 1 è una bellissima e affascinan­te coupé 2+2 che dal vivo colpisce da qualsiasi angolazion­e la si guardi
Lunga 4,5 metri, la Polestar 1 è una bellissima e affascinan­te coupé 2+2 che dal vivo colpisce da qualsiasi angolazion­e la si guardi
 ??  ?? Il motore elettrico è in bella vista. Come nelle supercar
Il motore elettrico è in bella vista. Come nelle supercar
 ??  ?? Marchio cinese, dirigenza scandinava. Nella foto: Thomas Ingenlath, Ceo
Marchio cinese, dirigenza scandinava. Nella foto: Thomas Ingenlath, Ceo

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