Catena della solidarietà: Ssr piattaforma efficace
Se nella votazione del 4 marzo dovesse passare l’iniziativa ‘No Billag’, il “principale partenariato” della Catena della solidarietà, quello con la Ssr, sarebbe “a rischio”. Con conseguenze indesiderabili. Perché in Svizzera “non esiste nessun’altra piattaforma mediatica capace di sensibilizzare e mobilitare la popolazione elvetica con tanto successo in caso di gravi catastrofi naturali, raggiungendo anche i villaggi più discosti del Paese”, afferma la Catena della solidarietà tracciando un bilancio dell’attività svolta nell’anno appena conclusosi e accennando alle sfide che l’attendono nel 2018. Una di queste è rappresentata proprio dalla votazione di marzo. Il sostegno della Ssr “è particolarmente efficace grazie all’impegno delle redazioni e degli animatori che informano il pubblico sull’entità delle tragedie naturali per mezzo di immagini, suoni e testi”. Negli ultimi settant’anni, la Ssr ha permesso alla Catena della solidarietà di raccogliere oltre 1,7 miliardi di franchi, tra cui più di 227 milioni nel 2004 a favore delle vittime dello tsunami in Asia e oltre 74 milioni di franchi nel 2000 per le vittime delle intemperie in Svizzera. “Dalla sua creazione, grazie a queste raccolte fondi da record, la Fondazione ha sostenuto più di 3’500 progetti in circa 70 Paesi”. Una Catena della solidarietà “meno attrattiva e meno potente disporrebbe di meno mezzi e il suo valore aggiunto per i donatori, le vittime di catastrofi e le organizzazioni umanitarie partner diminuirebbe notevolmente”. Durante lo scorso anno la Catena della solidarietà ha tra l’altro rafforzato il suo aiuto in Svizzera. Sono state sostenute oltre 37 organizzazioni e associazioni, annota la Fondazione, “che operano instancabilmente a favore dei giovani che si trovano in una situazione di rottura nonché dei giovani migranti non accompagnati”. Un aiuto dell’ordine di 3,03 milioni di franchi a favore di 39 progetti, che attesta, sottolinea la Catena, “l’immenso lavoro realizzato dalla società civile in Svizzera”. L’aiuto nel nostro Paese si è concretizzato anche nella raccolta fondi a favore del comune grigionese di Bondo, che, grazie alla generosità della popolazione elvetica, ha superato quota 5,9 milioni di franchi.