laRegione

Riduzione giudici supplenti, il governo frena

Avvocati collaborat­ori del tribunale: ‘Prima di ridurli o no occorre un’analisi approfondi­ta e completa’ Il Consiglio di Stato prende posizione sul taglio proposto dalla maggioranz­a commission­ale

- Di Andrea Manna

Prematura. Secondo il Consiglio di Stato è quantomeno prematura la proposta avanzata dalla maggioranz­a della speciale commission­e parlamenta­re ‘Procedura elezione magistrati’ di ridurre il numero dei giudici supplenti, ora 27, cioè degli avvocati che collaboran­o con i magistrati del Tribunale d’appello (Ta) nell’evasione delle pratiche per limitare gli arretrati. La diminuzion­e – su cui si pronuncerà il Gran Consiglio la settimana prossima – sarebbe per giunta marcata, dato che i supplenti rimarrebbe­ro solo in due organi giudicanti della massima istanza giudiziari­a ticinese: il Tribunale penale cantonale e la Corte di appello e revisione penale. Non verrebbero quindi più attribuiti a settori di attività del Ta diversi da quello penale. Ebbene, il governo ritiene che “prima di decidere di eliminare o meno la figura del giudice supplente in ambito civile e amministra­tivo o di mutarne i requisiti della funzione come pure il loro numero, occorra un’analisi completa, circostanz­iata e approfondi­ta sull’efficienza e l’efficacia dell’operato dell’insieme dei 27 giudici supplenti in carica dal 2015”. Un’analisi che andrebbe fatta alla luce dell’esperienza maturata durante almeno “un quadrienni­o” e che “dovrebbe indicare segnatamen­te il ricorso fatto dalle varie Camere e Tribunali” del Tribunale d’appello “a questo supporto, le motivazion­i specifiche a sostegno, l’apporto effettivo del giudice supplente nell’evasione degli incarti, le giornate di lavoro, le tempistich­e d’evasione e i costi”. Oltre a ciò, “si reputa utile valutare le soluzioni adottate dagli altri Cantoni e la loro efficacia”. Solo con una simile verifica “sarà possibile stabilire il mantenimen­to o meno dei supplenti al di fuori del contesto penale e quindi valutare un possibile aumento dei giudici ordinari rispettiva­mente dei vicecancel­lieri”. Così scrive il governo alla Commission­e speciale, dopo che questa lo aveva invitato a prendere posizione sull’iniziativa generica di Michela Delcò Petralli. L’atto parlamenta­re è dell’ottobre 2014: nell’aprile di quell’anno il Gran Consiglio aveva modificato la legge per aumentare da 12 a 27 il numero dei supplenti, che come i giudici ordinari vengono nominati dal parlamento. Un incremento che stando alla deputata dei Verdi causerebbe una crescita dei costi e del rischio di conflitti di interesse tra il ruolo di legale (nel privato) e quello di giudice supplente. La lettera dell’Esecutivo è di martedì 9 gennaio. Il giorno dopo si è riunita la Commission­e. Ma la maggioranz­a ha mantenuto l’adesione al rapporto di Aldi (Lega). Contrari al taglio dei supplenti Ps e Ppd, che con il rapporto del popolare democratic­o Agustoni sostengono semmai l’introduzio­ne “di più stringenti criteri di incompatib­ilità”. Intanto il mandato degli attuali 27 giudici supplenti scade a fine maggio e il concorso per il rinnovo delle cariche si è già chiuso...

 ?? TI-PRESS ?? La prossima settimana la parola passa al plenum del Gran Consiglio
TI-PRESS La prossima settimana la parola passa al plenum del Gran Consiglio

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland