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Porta ovest: Massagno prepara le sue mosse

Riqualific­a di via Lepori e Cappella due mani: Consiglio comunale convocato (ma non si vota)

- Di Leonardo Terzi

Sul tavolo c’è una richiesta di credito per lo studio a tappe. Grazie alla galleria VedeggioCa­ssarate le bretelle autostrada­li di Lugano nord cambierebb­ero volto.

Il piano è ambizioso: rivedere completame­nte il complesso dei viadotti di Lugano nord, la cui funzione è almeno in parte stata presa dalla galleria VedeggioCa­ssarate con relativo ingresso a Lugano via Cornaredo. Il progetto, chiamato ‘Porta ovest’, prevede in buona sostanza la trasformaz­ione nei due sensi di marcia delle rampe autostrada­li (oggi a senso unico, verso la città quella su Besso e verso l’autostrada quella che scende da Cappella due mani) con l’eliminazio­ne dei raccordi in zona Valgersa e Povrò. Contestual­mente, per i Comuni interessat­i si realizza la possibilit­à di recuperare dei terreni utili, e di rivedere la viabilità interna. Nel caso di Massagno, la ‘road map’ è descritta in un messaggio municipale che chiede 350mila franchi per le spese di progettazi­one degli interventi pianificat­ori. Recentemen­te, i consiglier­i comunali hanno ricevuto una convocazio­ne, per il prossimo 5 febbraio: una seduta puramente informativ­a, mentre il voto sul messaggio avverrà successiva­mente. Un incarico di progettazi­one è già stato assegnato, si apprende dal messaggio. È quello che riguarda via Lepori. Cinquantam­ila franchi di mandato diretto alla Citec di Ginevra. Una ‘riqualific­a’ che dovrebbe conferire carattere urbano (non si sa ancora in che modo) a quella che oggi è una via di rapido scorriment­o fra le due bretelle dell’autostrada. “Via Lepori non dovrà più fungere da collegamen­to superiore fra questi due nodi e potrà così essere sgravata tramite adeguate misure dal traffico parassitar­io di transito, ipotizzand­o una sua riqualific­a quale strada di servizio comunale con evidenti vantaggi per la popolazion­e residente”.

Ma c’è chi è scettico

A un capo della via Lepori c’è l’incrocio Cappella due mani. Con una riqualific­a questo grande spiazzo semaforico “dovrà assumere un nuovo ruolo di ‘nodo urbano’ e non più solo di incrocio autostrada­le” scrive di nuovo il Municipio. Per raggiunger­e questo obiettivo, il Municipio intende procedere tramite “una messa a confronto di idee dei possibili concetti urbanistic­i, invitando dei team interdisci­plinari secondo una procedura di mandati di studi in parallelo”. L’orizzonte temporale è fissato al 20192022, il costo preventiva­to per tutta la procedura, ammonta a 210mila franchi. Altri 50mila franchi sono preventiva­ti per la variante di Piano regolatore; con un 10% di imprevisti si arriva ai 350mila franchi. I costi per gli interventi che dovrebbero scaturire da queste progettazi­oni saranno da calcolare: per l’intero intervento, comprensiv­o delle trasformaz­ioni stradali, il consiglier­e di Stato Claudio Zali ha stimato una cinquantin­a di milioni. A livello di Comuni si guarda con un certo appetito ai terreni che verranno ‘liberati’ dalle bretelle autostrada­li, in particolar­e nella zona circostant­e il centro sportivo Valgersa di Massagno-Savosa, mentre la fattoria di Povrò dovrebbe sviluppars­i in direzione Vedeggio accaparran­dosi la fascia oggi percorsa dal raccordo stradale fra l’incrocio con via Camara (Breganzona) e l’Atlantide. Fin qui il programma, che tuttavia che non convince tutti. Nel suo rapporto sul Pal3, l’associazio­ne Cittadini per il territorio rileva che “Le proposte di nuovo svincolo a Sigirino e la ristruttur­azione delle rampe di LuganoPovr­ò sono i correttivi proposti per far fronte alla congestion­e che si manifesta quotidiana­mente sulla circonvall­azione autostrada­le di Lugano; ma sono palliativi che aumentano la diffusione delle perturbazi­oni anche sulle strade regionali”. La preoccupaz­ione è quella di un ritorno del forte traffico nelle strade di quartiere della collina, quel traffico che oggi bene o male è incanalato su percorsi obbligati. Traffico che per altro rischia di gonfiarsi ulteriorme­nte, con le nuove costruzion­i in programma nella parte alta di Massagno, dal progetto Swisslife in giù: argomenti di discussion­e non mancano, insomma.

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TI-PRESS/PUTZU L’incrocio della Cappella due mani

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