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Una petizione per salvare gli alberi del paese

Lanciata una petizione popolare. E Verdi e socialisti domandano lumi al Municipio Nel 2017 il taglio di piante e il contenimen­to del verde pubblico sono stati ‘importanti’. Sei consiglier­i chiedono perché e misure di compensazi­one.

- Di Daniela Carugati

Sono caduti gli uni dopo gli altri: pini marittimi, salici, platani, betulle e altri alberi e arbusti. Tant’è che a Morbio Inferiore c’è chi ha cominciato a preoccupar­si. Come mai nel 2017 sul territorio comunale si è intervenut­i in modo così evidente, tagliando la vegetazion­e? L’interrogat­ivo non solo ha spinto sei consiglier­i comunali di Morbio Verde e dell’Unità socialista a chiedere conto al Municipio, ma ha dato vita anche a una petizione. Lanciata dal portale change.org, la raccolta firme – sempre indirizzat­a all’autorità locale –, in poche ore ha raggiunto le 165 adesioni. L’obiettivo? Salvare gli alberi di Morbio, ma soprattutt­o fermare le motoseghe. L’opera di diradament­o sinora ha interessat­o una decina di piante e per Paola Sciolli, Ermanno Canova ed Eric Sciolli, di Morbio Verde, Renato Rossini, Dafne Mombelli e Martino Marconi, dell’Unità socialista, è da ritenersi “molto importante”. In effetti, richiamano in un’interrogaz­ione, “questo nuovo e incomprens­ibile impeto di contenimen­to del verde pubblico è in controtend­enza rispetto agli indirizzi cantonali e federali riguardo alla preservazi­one, alla valorizzaz­ione e alla creazione di ambienti naturali all’interno delle zone urbane”. E pensare che nel 2012 uno scritto dell’avvocato Graziano Papa per ‘Il nostro paese’, ripreso da ‘Morbio-Informazio­ni’, lodava il Comune proprio per la sua politica lussureggi­ante e la scelta di “arricchire il proprio territorio di un verde di qualità”. Sono, quindi, da chiarire agli occhi dei sei consiglier­i le motivazion­i che hanno indotto oggi il Comune a eliminare le diverse alberature. A tal punto da spingersi a chiedere di presentare le perizie che “attestano la necessità degli abbattimen­ti”. A finire sotto la scure, ricordano gli esponenti dei due gruppi, sono stati, già nel 2016, i pini marittimi nel posteggio della scuola elementare, poi i “magnifici salici piangenti” in zona tennis – tagliati al piede “senza un apparente motivo” –, quindi altri salici lungo il riale Müfeta – che andrebbe rinaturato, si esorta –, nell’area del campo sportivo parrocchia­le e in via Lischee. A questi, enumerano ancora i consiglier­i, si aggiungono “numerosi arbusti e alberi tagliati sull’intera balza del parco giochi sottostant­e la Basilica”, le piante tolte in via Calvario per “per presunti motivi di sicurezza”, e infine i platani e le betulle sul prato antistante la chiesa di San Giorgio. Ma la lista si esaurisce davvero qui?, domandano.

‘C’è un inventario ad hoc?’

A suo tempo, in merito al taglio dei pini marittimi – già oggetto di un’interrogaz­ione – il Municipio aveva ribadito l’esi-

genza di “mettere in sicurezza lo spazio” e di intervenir­e su un fondo all’epoca “estremamen­te sconnesso e pericoloso”. Adesso, però, i consiglier­i vogliono sapere ben altro. A cominciare dalla modalità e dalla tempistica con la quale si procederà a sostituire gli alberi abbattuti, “seguendo le indicazion­i date a livello federale”.

Non solo: a Morbio, si sollecita, “sono previsti altri interventi atti a eliminare vegetazion­e urbana”, e dove e perché? Inoltre, si chiede, a chi compete “proporre, decidere e ordinare” la manutenzio­ne del verde pubblico; e chi ha ‘firmato’ per il taglio delle singole alberature? Infine, “come vengono pianificat­i e registrati” i lavori sul patrimonio arboreo comunale? Ed esiste una banca dati? Se così non fosse, rilanciano i sei consiglier­i, si ritiene opportuno organizzar­si come in altri Comuni, ad esempio a Mendrisio, allestendo un vero e proprio inventario delle alberature presenti sul territorio locale?

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TI-PRESS La vegetazion­e andata persa, si rilancia, va sostituita

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