Una petizione per salvare gli alberi del paese
Lanciata una petizione popolare. E Verdi e socialisti domandano lumi al Municipio Nel 2017 il taglio di piante e il contenimento del verde pubblico sono stati ‘importanti’. Sei consiglieri chiedono perché e misure di compensazione.
Sono caduti gli uni dopo gli altri: pini marittimi, salici, platani, betulle e altri alberi e arbusti. Tant’è che a Morbio Inferiore c’è chi ha cominciato a preoccuparsi. Come mai nel 2017 sul territorio comunale si è intervenuti in modo così evidente, tagliando la vegetazione? L’interrogativo non solo ha spinto sei consiglieri comunali di Morbio Verde e dell’Unità socialista a chiedere conto al Municipio, ma ha dato vita anche a una petizione. Lanciata dal portale change.org, la raccolta firme – sempre indirizzata all’autorità locale –, in poche ore ha raggiunto le 165 adesioni. L’obiettivo? Salvare gli alberi di Morbio, ma soprattutto fermare le motoseghe. L’opera di diradamento sinora ha interessato una decina di piante e per Paola Sciolli, Ermanno Canova ed Eric Sciolli, di Morbio Verde, Renato Rossini, Dafne Mombelli e Martino Marconi, dell’Unità socialista, è da ritenersi “molto importante”. In effetti, richiamano in un’interrogazione, “questo nuovo e incomprensibile impeto di contenimento del verde pubblico è in controtendenza rispetto agli indirizzi cantonali e federali riguardo alla preservazione, alla valorizzazione e alla creazione di ambienti naturali all’interno delle zone urbane”. E pensare che nel 2012 uno scritto dell’avvocato Graziano Papa per ‘Il nostro paese’, ripreso da ‘Morbio-Informazioni’, lodava il Comune proprio per la sua politica lussureggiante e la scelta di “arricchire il proprio territorio di un verde di qualità”. Sono, quindi, da chiarire agli occhi dei sei consiglieri le motivazioni che hanno indotto oggi il Comune a eliminare le diverse alberature. A tal punto da spingersi a chiedere di presentare le perizie che “attestano la necessità degli abbattimenti”. A finire sotto la scure, ricordano gli esponenti dei due gruppi, sono stati, già nel 2016, i pini marittimi nel posteggio della scuola elementare, poi i “magnifici salici piangenti” in zona tennis – tagliati al piede “senza un apparente motivo” –, quindi altri salici lungo il riale Müfeta – che andrebbe rinaturato, si esorta –, nell’area del campo sportivo parrocchiale e in via Lischee. A questi, enumerano ancora i consiglieri, si aggiungono “numerosi arbusti e alberi tagliati sull’intera balza del parco giochi sottostante la Basilica”, le piante tolte in via Calvario per “per presunti motivi di sicurezza”, e infine i platani e le betulle sul prato antistante la chiesa di San Giorgio. Ma la lista si esaurisce davvero qui?, domandano.
‘C’è un inventario ad hoc?’
A suo tempo, in merito al taglio dei pini marittimi – già oggetto di un’interrogazione – il Municipio aveva ribadito l’esi-
genza di “mettere in sicurezza lo spazio” e di intervenire su un fondo all’epoca “estremamente sconnesso e pericoloso”. Adesso, però, i consiglieri vogliono sapere ben altro. A cominciare dalla modalità e dalla tempistica con la quale si procederà a sostituire gli alberi abbattuti, “seguendo le indicazioni date a livello federale”.
Non solo: a Morbio, si sollecita, “sono previsti altri interventi atti a eliminare vegetazione urbana”, e dove e perché? Inoltre, si chiede, a chi compete “proporre, decidere e ordinare” la manutenzione del verde pubblico; e chi ha ‘firmato’ per il taglio delle singole alberature? Infine, “come vengono pianificati e registrati” i lavori sul patrimonio arboreo comunale? Ed esiste una banca dati? Se così non fosse, rilanciano i sei consiglieri, si ritiene opportuno organizzarsi come in altri Comuni, ad esempio a Mendrisio, allestendo un vero e proprio inventario delle alberature presenti sul territorio locale?